Legge elettorale. Parlando della legge elettorale, «non credo che le preferenze siano il male assoluto: accompagnato da un sistema di assoluta trasparenza dei finanziamenti, con la previsione di meccanismi di controllo reali e di sanzioni severe, questo meccanismo può essere bilanciato e reso quindi accettabile. Ma senza è oggettivamente un rischio», avverte Cantone. Le preferenze «sono un'arma a doppio taglio. Ci sono delle scelte politiche che non possono essere lasciate in toto alle segreterie dei partiti, però è pur vero che le preferenze sono il meccanismo che più di ogni altro porta alla corsa ai finanziamenti per aiutare la campagna elettorale: qui può inserirsi la consorteria criminale».
«Le liste bloccate - prosegue il magistrato - hanno un senso se le primarie sono regolamentate in modo rigoroso.
Se invece come oggi sono consultazioni informali ma non c'è nessun meccanismo di controllo, allora c'è un rischio: si potrebbero perturbare ancora più facilmente, non essendo il voto di scambio neppure un reato, nelle primarie informali».
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