L'Umbria, i reati, la camorra e la droga. Cantone: «Perugia hub dello smercio di eroina. Gli assuntori sono ricchi e over 40»

Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia
di Egle Priolo
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Martedì 24 Ottobre 2023, 08:26

PERUGIA - A Perugia aumentano le denunce di reato, con oltre 7500 procedimenti aperti contro persone note (+8%) e con ben 15mila fascicoli contro ignoti (+20%). E se sono «ottime» le performance di definizione dei procedimenti, il quadro della Perugia criminale vede diminuire i maltrattamenti in famiglia ma impennare i casi di violenza sessuale e quasi raddoppiare i fascicoli di reati contro il patrimonio. «Insignificanti» i numeri dei reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, ma sono praticamente duplicati in un anno i reati in materia di criminalità economica e finanziaria: da 86 a 158 in 12 mesi. Nessuna «evidenza attuale» di fenomeni di terrorismo internazionale, ma con l'Umbria bacino di interesse per camorra e 'ndrangheta e Perugia magari non più capitale della droga ma certamente «hub per lo smistamento di ingenti partite di eroina». Con la droga che attira nella rete non solo giovani, ma molti adulti e pure benestanti.

Una Perugia criminale, dalle tante sfaccettature, che emerge dalla relazione trasmessa dal procuratore capo Raffaele Cantone alla procura generale in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024. Uno “spoiler” della cerimonia di gennaio, pubblicato ieri sul sito della procura, che offre moltissimi spunti per capire e raccontare la città e la regione.
Volendo approfondire il fenomeno droga, dalle 32 pagine di dati e informazioni firmate da Cantone, si evince come «il monopolio della vendita degli stupefacenti - fenomeno purtroppo molto esteso nell'intera regione e che vede fra i fruitori degli stessi non solo giovani ma spesso anche persone di età avanzata, professionalmente e socialmente appartenenti alle classi abbienti - sia nelle mani di gruppi criminali stranieri». «La stragrande maggioranza dei soggetti imputati di spaccio sono, infatti, stranieri e collegati essi stessi a reti criminali quasi sempre dirette da soggetti di medesima provenienza geografica – prosegue Cantone -, che appaiono, grazie anche ad indagini più approfondite, molto strutturati sul piano organizzativo ed aventi quali modelli di riferimento le cosche tradizionali mafiose nazionali».
Le indagini portate avanti nell'ultimo anno – i dati sono relativi al periodo tra l'1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023 - dagli uffici di via Fiorenzo Di Lorenzo raccontano anche di connivenze e complicità di cittadini italiani anche «incensurati ed insospettabili» pronti «a rendersi disponibili a fare da prestanome di spacciatori albanesi in attività commerciali (bar e ristoranti), acquistate attraverso il reimpiego delle somme provenienti dallo smercio di cocaina». Smercio che assume i connotati, letteralmente, del traffico se è vero che «in Umbria ed in particolare a Perugia - sottolinea il procuratore capo - sembra, inoltre, essere stato impiantato un vero e proprio hub per lo smistamento di ingenti partite di eroina, acquistate da soggetti nigeriani, in qualche caso già noti per precedenti indagini, direttamente dai canali di rifornimento internazionali che si trovano in Olanda». Insomma, Umbria cuore verde del traffico di stupefacenti.
Umbria, comunque, territorio in cui «non sembrano agire organizzazioni mafiose stanziali – spiega Cantone -; il territorio, invece, appare soprattutto di interesse di cosche criminali aliunde operanti anche per attività di riciclaggio e reinvestimento.

In questo senso, le indagini effettuate e quelle in corso dimostrano la presenza, sia nella provincia di Perugia che in quella di Terni, di soggetti collegati soprattutto alle ndrine calabresi o a gruppi camorristici campani che gestiscono attività in alcuni settori economici (edilizia, turismo e commercio) sia presumibilmente utilizzando denaro e risorse di provenienza illecite, sia anche utilizzando, laddove necessario, la capacità di “intermediazione”, fondata sulla forza di intimidazione dei gruppi mafiosi di riferimento».

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