Roma, il vicesindaco va dagli occupanti. Il prefetto: «Ora Raggi chiarisca»

Roma, il vicesindaco va dagli occupanti. Il prefetto: «Ora Raggi chiarisca»
di Simone Canettieri
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Mercoledì 17 Ottobre 2018, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 16:13

Chiederò chiarimenti alla sindaca Raggi: prima di tutto devono capirsi tra di loro, in Comune, su quale linea adottare in merito alle occupazioni. Ma come si fa? Dai...». Il prefetto Paola Basilone ha letto sul Messaggero la notizia di Luca Bergamo e non l'ha presa benissimo. L'altra sera il vicesindaco di Roma ha partecipato a un incontro nel palazzo occupato, ex sede Inpdap, in via di Santa Croce in Gerusalemme, all'Esquilino.

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«Un'occupazione illegale, ma un'esperienza interessante», l'ha definita il numero 2 di Virginia Raggi, anima di sinistra dei pentastellati sempre pronto allo scontro frontale con il ministro Matteo Salvini: dall'antifascismo ai migranti, passando appunto per le occupazioni. Peccato che il palazzo in questione rientri tra quelli che la prefettura, di concerto con il Campidoglio, vuole sgomberare. Una vicenda che va avanti cinque anni, gestita dai movimenti per la casa di Action, che non fanno entrare la polizia, ma Bergamo sì (all'incontro erano presenti anche l'assessore all'Urbanistica Luca Montuori e la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi). Un cortocircuito destinato ad avere ripercussioni, vista anche la stretta varata dal Viminale nei confronti di queste situazioni illegali. A tal proposito il decreto sicurezza parla chiaro, oltre a superare la circolare dell'ex ministro Minniti.

Prefetto Basilone, il vicesindaco di Roma sostiene politicamente le occupazioni: è un problema sulla strada della legalità?
«Ho appreso questa notizia dalla stampa, ho visto la foto. E sinceramente ancora non sono riuscita a mettermi in contatto con il Comune. Ci sto provando».

Sta cercando la sindaca Virginia Raggi?
«Voglio tanto capire che cosa si sono detti Bergamo e gli occupanti».

Il vicesindaco ha ribadito loro il sostegno.
«Faremo come prefettura le nostre verifiche».

Lo ritiene grave nei suoi confronti? Lo vede come un affronto?
«Più che altro è grave nei confronti della loro amministrazione. A questo punto si devono chiarire tra di loro e avere un'unica linea. Ecco perché mi riservo di esprimermi in maniera ancora più netta: devo approfondire la vicenda».

Cosa dirà alla sindaca Raggi?
«Voglio dei chiarimenti, ci dica che cosa vuole fare di queste occupazioni una volta per tutte».

Dal Viminale filtra stupore e fastidio.
«E allora siamo in due a essere arrabbiati».

Nel merito lei perché è arrabbiata?
«Ma come? Noi stiamo combattendo con queste sentenze, per cercare di farle rispettare, per organizzare gli interventi e ripristinare la legalità e loro fanno i convegni per sostenere esperienze interessanti?».

Il M5S è di lotta e di governo?
«Ma non mi interessano queste dinamiche. Se loro hanno intenzione di tenersele queste occupazioni lo dicessero in maniera chiara. Comprassero gli edifici, pagassero gli affitti».

Devono chiarirsi tra di loro in Comune e presentarsi in prefettura con una linea chiara. Intende questo?
«Certo. Devono parlarsi tra di loro poi fare una sintesi con me. Non è per niente: giusto per capire quale linea vogliono seguire. Se vogliono mantenere queste situazioni: facessero tutti i passi che ritengono opportuni purché siano nel solco della legalità».

Porterà il caso Bergamo all'ordine del giorno del tavolo metropolitano?
«Il 24 ottobre, mercoledì prossimo, faremo un discorso di carattere più generale, per capire quale futuro immaginare, come procedere. Visto che ci sono ancora troppe incertezze. E questa ne è la riprova».
 

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