Salvini: «Il vicesindaco di Roma difende gli occupanti, ma così viola la legge»

Salvini: «Il vicesindaco di Roma difende gli occupanti, ma così viola la legge»
di Simone Canettieri
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Giovedì 18 Ottobre 2018, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 17:16
Il caso Bergamo arriva a Mosca. Dalla Russia il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta la presenza nei giorni scorsi del vicesindaco di Roma Luca Bergamo (e dell'assessore all'Urbanistica Luca Montuori) a un convegno organizzato in un palazzo occupato all'Esquilino. Presenza rivendicata dal braccio sinistro di Raggi in quanto si tratta di un'esperienza da preservare, nonostante l'immobile in questione (un'ex sede dell'Inpdap) sia gestito illegalmente dalla rete dei movimenti per la casa, sia tra quelli da sgomberare.

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«Lavoriamo con il sindaco Raggi - dice Salvini a Il Messaggero - per mettere fine alle occupazioni e ripristinare la legalità». Fin qui la premessa del titolare del Viminale, poi l'affondo rivolto verso il Campidoglio Cinque Stelle. Una stoccata che suona come un cartellino giallo non solo a Raggi e a Bergamo, ma in generale a tutti i vertici grillini, compresi quelli di governo. Continua infatti il vicepremier della Lega: «La difesa di chi occupa illegalmente - spiega - non è prevista nel contratto di governo, non è nel codice civile, non è nel codice penale e non è nemmeno nel codice etico».

Parole chiare, quelle di Salvini da Mosca, che arrivano al termine di una giornata a dir poco convulsa. Iniziata con la lettura in Campidoglio dell'intervista di Paola Basilone a questo giornale. Il prefetto della Capitale, infastidita per la vicenda, ha annunciato di voler «chiedere chiarimenti alla sindaca Raggi: prima di tutto devono capirsi tra di loro, in Comune, su quale linea adottare in merito alle occupazioni. Ma come si fa, dai?».
La risposta della grillina è stata sprezzante, nei confronti di Basilone. Tanto da liquidarla così: «Questa mattina abbiamo tutti letto un'intervista. Io consigli non ne do e non ne accetto. Parlo nelle sedi in cui ho sempre parlato e non tramite giornali». Da Raggi dunque una difesa totale nei confronti del suo vice Bergamo, già noto per le sue posizioni fuori dal coro su sicurezza, migranti, rom e appunto occupazioni. Una strategia chiara che serve ai grillini a tenere acceso anche il forno con il mondo sinistra di Roma, soprattutto ora che il M5S si trova a governare con la Lega. In Campidoglio raccontano però che «Virginia», lontana da orecchie indiscrete, abbia raccomandato a «Luca» maggiore cautela nelle uscite pubbliche per evitare casi mediatici e polemiche soprattutto con la «filiera Viminale», da Salvini a Basilone, con la quale il Comune deve collaborare per risolvere una lunga lista di dossier molto caldi.

LE REAZIONI
L'altro aspetto più politico della vicenda riguarda la difesa di Bergamo. Il vicesindaco, con una storia ben piantata a gauche, ieri è stato difeso proprio dal Pd. Il primo a prenderne le parti è stato il presidente dei dem Matteo Orfini (attaccando il prefetto), poi a scendere il consigliere Marco Palumbo fino a Stefano Fassina, consigliere e parlamentare di Sinistra italiana, «solidale» con il vicesindaco. Il tutto con la destra che attaccava Raggi, ma soprattutto e, questa è la notizia, nemmeno una voce, un post o un tweet si è levato dal M5S. Dai parlamentari alle truppe che siedono in Palazzo Senatorio nessuno ha commentato. Un silenzio strategico o imbarazzo? Solo Francesca De Vito, consigliere regionale pentastellata e sorella del presidente del consiglio comunale Marcello, parla. Ma per definire «incaute» le parole di Bergamo a sostegno degli occupanti del palazzo all'Esquilino.

IL VERTICE
Ora, al di là delle polemiche, rimane il nodo da sciogliere: come muoversi sulle occupazioni? Per questo l'appuntamento di mercoledì prossimo in Prefettura sarà abbastanza cruciale. Perché il tavolo metropolitano sulla sicurezza si riunirà proprio per iniziare a mettere in fila i primi immobili da sgomberare. Una stretta messa nera su bianco proprio dal ministro Salvini con l'ultimo decreto sicurezza e prima ancora con la circolare emanata a fine estate che supera quella del predecessore Marco Minniti.
 
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