Il peculato A Stefano Galetto, che ha ottenuto finanziamenti per la sua associazione, è contestato il peculato. Con loro ci sono altrettanti titolari di società. De Romanis, l’uomo del toga party, è insieme ad Andrea Occhipinti, rappresentante legale dell’associazione “Giovani del Ppe”. Il consigliere aveva chiesto contributi per oltre 98 mila euro, ma ha prodotto documentazione giustificativa per 24.220 euro. Per quei 54mila euro effettivamente erogati all’associazione il pm contesta ai due indagati un peculato da 29mila 780 euro. «Si chiarirà tutto - commentano gli avvocati di De Romanis, Titta e Nicola Madia - dall’iniziale accusa di peculato, siamo passati alla truffa». Del Balzo, invece, ha presentato «generiche richieste di rimborso per spese anticipate risultate false, perché di valore notevolmente inferiore alla documentazione prodotta». In tutto 54mila euro, a fronte di 14mila 579 euro di fatture. Lidia Nobili, eletta nel reatino, ha ottenuto 139mila euro di rimborsi per l’associazione “Lallaria srl” di Paolo Campanelli (anche lui sotto accusa), la maggior parte giustificate per l’evento “La Regione incontra Rieti”. Ma solo 85.556 sarebbero serviti a finanziare gli incontri. «Negli altri casi - scrive Pioletti - aveva intrattenuto rapporti commerciali con titolari di imprese a cui aveva chiesto di emettere fatture intestandole fittiziamente a Lallaria». Il resto sarebbe servito per finanziare la candidatura della Nobili a sindaco di Rieti.
Il rugby Stefano Galetto, socio fondatore dell’associazione “Unione rugby pontina”, con Renato Salvato rappresentante legale dell’associazione, e Mauro Borrelli, ha ottenuto 90mila euro di contributi. Quando la Finanza ha chiesto di produrre la documentazione, soltanto una fattura da 5mila euro è risultata valida.
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