Pochi giorni fa, infatti, un anonimo imprenditore fiorentino è arrivato a 536 milioni, ma con una frode carosello condotta attraverso società internazionali. Mazza invece, secondo la Guardia di Finanza, ha fatto tutto da solo e in Italia.
Di diverso avviso i legali di Mazza. I circa 200 conti bancari riferibili al notaio sarebbero stati impiegati per incassare le cambiali protestate dalle banche. I fondi sarebbero stati poi girati agli istituti di credito. Quanto agli immobili (Milano, Sardegna, San Felice Circeo, Roma) sono il frutto di quasi mezzo secolo di lavoro di uno dei professionisti più noti della Capitale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA