Roma non può ospitare altri immigrati. C'è preoccupazione per la possibile diffusione della Tbc. C'è una concentrazione elevata di rom, sono 8.000, e non mandano i bambini a scuola, visto che frequenta le lezioni solo il 20 per cento. Messe in fila, le frasi di ieri del sindaco Ignazio Marino, nell'audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sui centri per migranti, fanno registrare un mutamento di linea, quanto meno comunicativa, rispetto alla refrain sull'accoglienza del passato. In commissione, Marino è andato con l'assessore Francesca Danese (Servizi sociali). Gennaro Migliore, Pd, presidente della commissione ha spiegato le ragioni dell'audizione: «Vogliamo comprendere i punti di discontinuità con la gestione precedente, che è stata contraddistinta, come l'inchiesta Mafia Capitale fa emergere, soprattutto da elementi di profitto illecito».
TROPPI STRANIERI
Ripartiamo da Marino.
SALUTE
C'è poi il nodo del presunto allarme Tbc. Marino: «Viste le condizioni igienico-sanitarie, ne ho parlato in tre occasioni con i ministri dell'Interno e della Salute. Sono arrivate molte persone da territori con ceppi di tubercolosi resistenti a molti antibiotici. Si tratta di una questione importante, soprattutto per coloro che hanno bisogno di essere curati. Dobbiamo evitare la diffusione di malattie a cui il nostro sistema immunitario non è più preparato. I ministri però mi hanno assicurato che ci sono cinque livelli di controlli. E' stata una risposta molto rassicurante». Migliore ha ricordato che il giorno precedente la commissione aveva visitato proprio il Baobab: «Il responsabile della Asl e il direttore dell'Istituto nazionale della medicina della povertà al San Gallicano hanno escluso che ci sia un rischio sanitario di epidemie».
I ROM
È difficile affrontare l'emergenza immigrazione, con Roma che ospita più stranieri di intere regioni, altrettanto rovente è il tema dei rom. Da una parte tutti invocano la chiusura dei campi, dall'altra quando s'ipotizzano soluzioni concrete esplodono le polemiche. Marino: «A Roma la maggior parte della popolazione è contraria all'idea del superamento dei campi rom attraverso percorsi di integrazione, assegnando alle famiglie alloggi popolari come per altre persone, si tratta di un aspetto culturale». Anche in questo caso i numeri sono molto elevati. «A Roma la percentuale di rom, sinti e camminanti è molto elevata, superiamo largamente le ottomila presenze». E quando si parla di politiche d'integrazione, assai costose e con gravi degenerazioni come ipotizza l'inchiesta su Mafia Capitale, ci sono da registrare delle sconfitte. Ad esempio una piccola minoranza dei bambini rom va realmente a scuola. «Spendiamo somme ingenti e riusciamo a portare a scuola il 50 per cento dei bambini dei campi con i pulmini del Comune, ma meno del 20 frequenta regolarmente le lezioni».