Una sfida all'ultimo sangue per guidare il monumento icona blockbuster d'Italia e di Roma, bancomat di tutto il patrimonio italiano. Non foss'altro per i 7 milioni di visitatori con cui chiuderà l'anno e gli oltre 60milioni di introiti (una manna anche per le società che gestiscono da convenzione i servizi aggiuntivi). Un traguardo che ha faticato un bel po' negli ultimi quattro mesi, dopo l'ormai coup de theatre del ricorso al Tar della sindaca Virginia Raggi (era il 21 aprile Natale di Roma) contro l'istituzione del nuovo parco autonomo del Mibact, ultima tranche della riforma di Franceschini, passata per sentenze, appelli e la scesa in campo a fine luglio del Consiglio di Stato che ha dato definitivamente il via libera al parco. La partita appare ora "molto interna" al Ministero, con una buona dose di derby locale visto che in sei sfidanti su dieci sono tutti dirigenti e funzionari attivi, di lunghissimo corso, a Roma e nel Lazio.
Un segno di continuità e garanzia di qualità è la presenza dell'archeologa Rossella Rea, una lunga carriera nella soprintendenza, e dal 1985 sbarcata negli uffici del Colosseo. Con lei, spicca nella pole di quote rosa, Mariarosaria Barbera - folta la lista di suoi titoli - oggi direttrice del parco di Ostia Antica, ma già Soprintendente di Roma (dopo Firenze). Troviamo anche Edith Gabrielli, l'elegante signora di Castel Sant'Angelo, forte della sua direzione al Polo museale del Lazio. Alfonsina Russo Tagliente, solida soprintendente dell'Etruria meridionale, oggi anche dell'Area metropolitana di Roma e provincia di Viterbo. E Mirella Serlorenzi, archeologa della Soprintendenza di Roma alla guida di numerosi progetti di scavo e restauro, cresciuta alla scuola di Andrea Carandini. La par condicio la rimette in sesto l'architetto Francesco Prosperetti, attuale Soprintendente unico di Roma in carica dal 2015, che punta il tutto per tutto nel concorso per "riconquistare" la guida dell'area archeologica centrale sottrattagli dalla riforma del ministro Franceschini. E l'archeologo Giandomenico Spinola, classe 1959, responsabile dal 2009 del dipartimento di Archeologia dei Musei Vaticani, e responsabile degli scavi della necropoli vaticana.
L'unico straniero arriva da Gavà, vicino Barcellona: è l'archeologo, con la vocazione per il patrimonio subacqueo, Pere Izquierdo Tugas (classe '63) che nella sua carriera ha diretto il Museo archeologico della Catalogna di Barcellona. Fuori Grande Raccordo anulare, spicca l'archeologa romana Antonella Ranaldi attuale guida della Soprintendenza unica di Milano e Maddalenna Pizzo, esterna al Mibact, collaboratrice delle Soprintendenze, esperta nel patrimonio della Magna Grecia, che era salita gia' all'onore delle cronache nel 2015 per concorrere nella rosa dei finalisti alla direzione di Paestum (vinta da Gabriel Zuchtriegel). Strano parterre di concorrenti, tutto sommato, dove la bilancia dei candidati pende "verso l'interno", dove spicca un solitario candidato straniero e i due esterni outsider, Spinola e Pizzo, potrebbero rappresentare la sorpresa. I giochi si disputeranno sabato 18 novembre. Gli esami orali per gli aspiranti manager del Colosseo inizieranno alle 9 del mattino al Collegio Romano. Da programma, i dieci finalisti saranno ascoltati tutti nella stessa giornata dalla commissione presieduta da Paolo Baratta.
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