Baby squillo, anche il manager faceva il gigolò

Baby squillo, anche il manager faceva il gigolò
di Michela Allegri
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Venerdì 24 Gennaio 2014, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 16:19
Non si occupava solamente di procacciare incontri alle ragazze che gestiva, ma, all'occorrenza, pure lui si sarebbe improvvisato gigol.

Glauco Guidotti, il cinquantacinquenne di Capena finito in manette per induzione e sfruttamento della prostituzione di maggiorenni e minorenni, negli annunci che pubblicava sul web avrebbe provato a vendere anche se stesso, proponendo a single e a coppie sposate di partecipare ad appuntamenti galanti. E' l'ultimo dettaglio che emerge dall'inchiesta scattata la scorsa estate, dopo che la madre di una ragazzina di soli sedici anni aveva denunciato agli inquirenti che sua figlia forse era coinvolta in un giro losco: il suo portafoglio era sempre pieno di soldi e a casa aveva un atteggiamento strano. Pedinandola, gli agenti della Squadra mobile avevano scoperto che era stata trascinata in un giro di prostituzione gestito da Guidotti, che su internet si spacciava per manager di modelle e, promettendo soldi e notorietà, aveva convinto giovani donne a cedere il loro corpo in cambio di denaro.



L'INTERCETTAZIONE

Quando parlava al telefono per concordare con le ragazze appuntamenti e pagamenti, il cinquantacinquenne non sospettava nemmeno di essere intercettato. "«ò dobbiamo stare attenti, questi li hanno beccati», avrebbe detto. Era lo scorso ottobre ed era da poco scoppiato lo scandalo delle baby squillo con base ai Parioli. Cinque persone erano appena state arrestate; alcune di loro erano accusate di avere sfruttato due liceali, spingendole a vendersi e mettendosi in tasca parte degli incassi. Guidotti parlava di loro e, forse, pensava che lui, invece, non sarebbe mai stato scoperto. Non credeva che presto si sarebbe ritrovato con le manette intorno ai polsi. Perchè non sapeva che, da mesi, gli agenti della Squadra mobile monitoravano ogni sua mossa. Quando raccomandava alle ragazze e ai clienti di «stare guardinghi», infatti, negli uffici di piazzale Clodio c'era già un dettagliato dossier sul suo conto e gli inquirenti avevano già individuato, oltre alla minorenne, almeno altre tre giovani cadute nella rete del falso manager.



L'INTERROGATORIO

Era Guidotti che organizzava gli incontri. Due giorni fa il cinquantacinquenne avrebbe confermato questa circostanza durante l'interrogatorio di garanzia, specificando però di non aver mai costretto nessuno a vendersi: «Eravamo d'accordo, non è che ci guadagnavo», avrebbe ripetuto. Anche se, dalle indagini, sarebbe spuntato un tariffario preciso: per mezz'ora di lavoro e qualche scatto senza vestiti le giovani venivano pagate circa 80 euro. Per un appuntamento, invece, avrebbero messo in tasca circa 200 euro.

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