Roma, scatta il piano potature (con nuove regole): tagli "fai da te" per i privati. «Basta l'ok dell'agronomo»

Cambiano gli interventi: i cittadini potranno abbattere piante pericolanti inoltrando al Comune la dichiarazione di un esperto

Roma, scatta il piano potature (con nuove regole): tagli "fai da te" per i privati. «Basta l'ok dell'agronomo»
di Francesco Pacifico
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Sabato 9 Dicembre 2023, 06:47 - Ultimo aggiornamento: 06:49

A Roma, nel 2023, sono caduti cinquecento tra alberi e grossi rami. Lo scorso 25 novembre a Monteverde, una donna di 82 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un olmo, mentre stava passeggiando. Nella pineta di Castel Fusano, sui Lungotevere o sui vialoni come la Nomentana, il vento, poi, ha fatto letteralmente strage di quegli arbusti dal fusto lungo, cresciuti oltre misura in altezza e sfrondati soltanto ai lati. Anche per questo il Comune ha deciso di cambiare le regole per le potature, comprese quelle "fai da te" che riguardano direttamente i privati: dall'anno prossimo saranno autorizzate - ma in forma lieve - le cosiddette capitozzature, cioè il taglio dei rami e delle foglie in cima alle piante. I privati, poi, potranno ottenere il via libera all'abbattimento di una pianta, semplicemente presentando al dipartimento Ambiente una certificazione di un agronomo, che ne attesti la pericolosità e l'imminente caduta.

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IL TAGLIANDO

Nei giorni scorsi l'assessorato all'Ambiente guidato da Sabrina Alfonsi - lo stesso che ha deciso di continuare le operazioni di potatura anche nel periodo natalizio - ha inviato una lettera a tutti i partecipanti agli Stati generali del Verde di fine novembre e ha annunciato loro l'intenzione di «fare un tagliando» al regolamento comunale sul verde urbano, approvato dalla giunta Raggi nel 2021. Sono stati quindi chiamati a collaborare al nuovo testo la Città Metropolitana, la Regione, l'Ispra, il Crea, l'Ordine degli agronomi, la forestale, la sovrintendenza, il mondo universitario, la Società italiana di arboricoltura e tutte le associazioni del settore. Ma il dipartimento Ambiente ha già stabilito alcune modifiche, che potrebbero suscitare non poche resistenze tra gli ambientalisti, ma finiscono per essere necessarie dopo la strage di pini e platani registrata nella Capitale, che ha spinto anche la Procura di Roma a volerci vedere chiaro.
Come detto, per quanto riguarda le potature, il Campidoglio guarda a una maggiore flessibilità.

Resta confermato il principio previsto nell'attuale regolamento, cioè che si possono tagliare rami e foglie soltanto nelle parti della chioma «prive di attività vegetativa», lesionate o «alterate da attacchi parassitari e da danni meccanici o meteorici, che possono pregiudicare la salute della pianta e/o la sua stabilità». Però, rispetto al passato, verranno anche autorizzati gli interventi sulla cima degli alberi, per evitare che si sfrondi la pianta soltanto ai lati, indebolendone la tenuta. C'è quindi una prima apertura a forme leggere di capitozzatura, che prevede anche il taglio di branche primarie o di grossi rami, vietata invece dalle attuali disposizioni comunali. Sempre con l'avallo di un agronomo e non alterando in maniera sostanziale la struttura dell'albero - in poche parole, non per motivazioni di carattere estetico - potranno essere rimosse fronde in altezza, cioè sulla cima della pianta.


L'altra grande modifica del regolamento riguarda l'iter di autorizzazione per abbattere i fusti malati o pericolosi, che interessa i privati, condomini in primis. Oggi, per tagliare un pino o una quercia pericolante, si deve chiedere il via libera degli uffici competenti del dipartimento Tutela ambientale e presentare una certificazione da tecnici abilitati o l'ingiunzione dell'autorità giudiziaria. Ma siccome spesso le autorizzazioni arrivano con tempi lunghi, il Comune ha deciso che in futuro basterà un'asseverazione di un agronomo iscritto all'albo di categoria: il quale deve attestare che ci sono gravi rischi per l'incolumità pubblica.
Sempre il Campidoglio sta valutando se rivedere il calendario delle potature, anche in base alle attuali modifiche climatiche. Attualmente non si può intervenire nei periodi della nidificazione, escludendo i mesi che vanno da aprile a luglio, mentre in quelli di marzo e agosto non si possono sfrondare i fusti dove non presenti nidi di uccelli o tane di piccoli mammiferi.
 

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