Il Ghetto di Roma diventa "zona rossa", oggi l'anniversario del rastrellamento degli ebrei. Zona blindata, primo test anti terrorismo

Oggi l'intera area tra via del Portico d'Ottavia, piazza delle Cinque Scole e la Sinagoga sarà zona rossa

Il Ghetto di Roma diventa "zona rossa", oggi l'anniversario del rastrellamento degli ebrei. Zona blindata, primo test anti terrorismo
di Andrea Bulleri e Camilla Mozzetti
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 07:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 08:50

Un momento dal forte valore simbolico. Ma anche e soprattutto il primo vero "stress test" per mettere concretamente alla prova l'operatività degli apparati di intelligence e sicurezza dopo lo scoppio del conflitto in Israele. Andranno in scena in un Ghetto blindato le celebrazioni per l'ottantesimo anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma. La regia del dispositivo di sicurezza della giornata, a cui parteciperà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è affidata alla questura della Capitale, in coordinamento con la prefettura e con il ministero dell'Interno. E il dispiegamento di mezzi e uomini delle forze dell'ordine si annuncia imponente: centinaia gli agenti in campo tra reparti antiterrorismo, artificieri, digos e unità cinofile.
La sorveglianza al Ghetto, del resto, era già stata innalzata all'indomani dello scoppio del conflitto a Gaza. Oggi, però, l'intera area tra via del Portico d'Ottavia, piazza delle Cinque Scole e la Sinagoga sarà zona rossa. Soprattutto a partire dal tardo pomeriggio, quando al Ghetto arriverà la Marcia della Memoria guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, in partenza dal Campidoglio alle 17,30. L'ingresso nel quadrante sarà possibile soltanto attraverso quattro varchi, dotati di metal detector. Mentre a garantire la sicurezza, oltre agli uomini dell'esercito che di norma stazionano nelle vicinanze del Tempio Maggiore, ci saranno «diverse centinaia» di agenti (il numero preciso non viene fornito per questioni di sicurezza) tra poliziotti, carabinieri e guardia di finanza. Gruppi cinofili e artificieri perlustreranno l'area prima dell'inizio della cerimonia, digos e squadre antiterrorismo resteranno operative per tutta la durata dell'evento.

L'ALLERTA

L'allerta, insomma, è massima. Anche se il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, nelle scorse ore ha cercato di usare toni rassicuranti: per quanto riguarda gli obiettivi sensibili italiani non c'è alcuna evidenza concreta di pericoli imminenti, il messaggio ribadito dal ministro dell'Interno. Il Ghetto, però, così come il Vaticano resta in cima alla lista dei 28.707 target ritenuti a più alto rischio, 205 dei quali riconducibili al mondo di Israele. E i segnali che arrivano non sono confortanti. Dalla Francia, innanzitutto, sconvolta dall'accoltellamento di un professore al grido di "Allah akbar" e poi da un crescendo di allarmi bomba che hanno interessato il Louvre, Versailles e la Gare de Lyon. Ma anche dall'Italia, con l'episodio di Milano di due giorni fa, quando un 33enne egiziano "armato" di Corano ha aggredito tre passanti ferendone uno. A preoccupare, insomma, è soprattutto la possibilità di azioni estemporanee, non organizzate ma ugualmente pericolose. «L'abbiamo vissuto in tempi recenti ha ricordato il titolare della Difesa Guido Crosetto Non servono azioni studiate per anni, basta un pazzo che esce di casa e prende un coltello».

LE CELEBRAZIONI

Al tempo stesso, però, le istituzioni vogliono e da un certo punto di vista, devono essere presenti. Sia per ricordare il rastrellamento di 1.259 innocenti, tra cui 207 bambini e 689 donne (solo 16 tornarono da Auschwitz-Birkenau), sia per testimoniare la vicinanza al popolo di Israele. «Non possiamo stare al gioco dei terroristi», è la linea. Ecco perché il capo dello Stato non mancherà alle celebrazioni che si svolgeranno a partire dalle 19. Mattarella deporrà una corona d'alloro lungo il muro che costeggia la sinagoga. Al momento di raccoglimento si unirà il presidente del Senato Ignazio La Russa, che nei giorni scorsi ha dato disposizioni di illuminare la facciata di Palazzo Madama con la bandiera di Israele. E se come detto sarà presente il sindaco Gualtieri, insieme al prefetto di Roma Lamberto Giannini e al presidente della Comunità ebraica della Capitale Victor Fadlun, da confermare è la presenza dell'ambasciatore d'Israele a Roma, Alon Bar. In rappresentanza del governo, invece, ci saranno il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quello dell'Interno Piantedosi.
Mentre non è escluso che alla fine possa partecipare anche Giorgia Meloni.
L'appuntamento, ieri sera, non compariva nell'agenda ufficiale della premier, impegnata questa mattina in un Consiglio dei ministri. Ma è possibile che Meloni decida comunque di esserci, visto che in passato (anche quando non era a capo dell'esecutivo) ha sempre fatto sentire la sua vicinanza alla comunità ebraica della Capitale. Un sostegno espresso anche all'indomani degli attacchi di Hamas, quando Meloni si è recata alla sinagoga sul lungotevere per ricordare il 41esimo anniversario dell'attentato in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché, che aveva solo due anni.

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