“Roma e la Shoah. Luoghi e storie della persecuzione”, il documentario sul 16 ottobre 1943 con episodi inediti

“Roma e la Shoah. Luoghi e storie della persecuzione”, il documentario sul 16 ottobre 1943 con episodi inediti
di di FRANCESCA NUNBERG
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Giovedì 8 Ottobre 2020, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 17:52

 È l'alba del 16 ottobre del ’43 quando con la razzia del ghetto di Roma, a Portico d’Ottavia avviene il primo grande arresto di massa degli ebrei in Italia. «Alle 6 di mattina abbiamo sentito bussare alla porta, era la vicina, la signora Vinci, che urlava “Giuliana, Giuliana, porta via Marco, stanno venendo i tedeschi a prendervi”. Io dalla finestra ho visto mamma che veniva caricata sul camion, ma il tedesco ha visto anche me e mi ha preso». Così racconta Emanuele Di Porto, mentre Marco Di Porto torna dopo 70 anni nel rifugio dove rimase nascosto nella Roma occupata. Sono loro, due testimoni, a raccontare le storie e l'angoscia di quei giorni, le bande di polizia che imperversavano in città, le fughe, i nascondigli, la deportazione dei 1022 ebrei, dei quali solo 16 tornarono nelle loro case dopo la guerra. A Tg2 Dossier sabato 10 ottobre alle 23.30  (in replica domenica 11 ottobre alle 10) va in onda “Roma e la Shoah. Luoghi e storie della persecuzione”, un documentario realizzato dalla Fondazione Museo della Shoah in occasione della ricorrenza del 16 ottobre 1943, a 77 anni dalla razzia degli ebrei di Roma.

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Il doc, diretto da Dario Prosperini, scritto da Amedeo Osti Guerrazzi e prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah, racconta la persecuzione antiebraica durante l’occupazione tedesca.

L’autore Amedeo Osti Guerrazzi accompagna il pubblico per le vie e le piazze di Roma, ripercorrendo le tappe principali della deportazione degli ebrei, alla ricerca di personaggi ed episodi poco conosciuti o inediti, che permettono di avere una visione nuova non solo della Shoah romana, ma della vita della città stessa. Nel documentario sono i luoghi a parlare, raccontando storie fatte di intrecci, fughe, tragedie, delazioni e gesti di umana solidarietà. I luoghi sono il Portico d'Ottavia, Regina Coeli, Piazza Farnese, Olevano Romano: le zone simbolo di una deportazione che ha visto gli italiani protagonisti, assieme ai nazisti, come vittime e come carnefici, come criminali, come salvatori e come spettatori. Il documentario è arricchito da documenti e immagini dell'epoca.

Le fonti sono quelle dei processi che si tennero nella Capitale dopo la guerra, e che per anni sono stati ignorati dalla storiografia, coprendo con un velo di oblio storie terribili, ma anche vicende straordinarie di coraggio. «Abbiamo deciso di far parlare come testimoni i luoghi simbolo della persecuzione antiebraica - spiega il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia - Ne emerge una visione nuova e assolutamente inedita per il grande pubblico di una città che ha dato grandi prove di solidarietà e valore, ma anche di tradimento e viltà». «Ripercorrendo le strade di Roma, si fatica a immaginare che vicoli e piazze siano stati scena di tante atrocità, ingiustizie e tragedie - dice il regista Dario Prosperini – Nel racconto affiorano anche storie di speranza, coraggio e umanità. È il bene che lotta e sopravvive». «Il racconto della persecuzione degli ebrei si snoda attraverso le strade e le piazze di Roma. – è il commento dell’autore Amedeo Osti Guerrazzi - Luoghi normalmente collegati alla storia dell’arte o, per i cittadini della Capitale, alla vita quotidiana e notturna. Il documentario offre una visuale completamente diversa, dove i protagonisti sono vittime, sono carnefici, sono i salvatori: sono tutti i protagonisti di una storia terribile. Ma soprattutto la protagonista è la città».

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