È l'alba del 16 ottobre del ’43 quando con la razzia del ghetto di Roma, a Portico d’Ottavia avviene il primo grande arresto di massa degli ebrei in Italia. «Alle 6 di mattina abbiamo sentito bussare alla porta, era la vicina, la signora Vinci, che urlava “Giuliana, Giuliana, porta via Marco, stanno venendo i tedeschi a prendervi”. Io dalla finestra ho visto mamma che veniva caricata sul camion, ma il tedesco ha visto anche me e mi ha preso». Così racconta Emanuele Di Porto, mentre Marco Di Porto torna dopo 70 anni nel rifugio dove rimase nascosto nella Roma occupata. Sono loro, due testimoni, a raccontare le storie e l'angoscia di quei giorni, le bande di polizia che imperversavano in città, le fughe, i nascondigli, la deportazione dei 1022 ebrei, dei quali solo 16 tornarono nelle loro case dopo la guerra. A Tg2 Dossier sabato 10 ottobre alle 23.30 (in replica domenica 11 ottobre alle 10) va in onda “Roma e la Shoah. Luoghi e storie della persecuzione”, un documentario realizzato dalla Fondazione Museo della Shoah in occasione della ricorrenza del 16 ottobre 1943, a 77 anni dalla razzia degli ebrei di Roma.
Il doc, diretto da Dario Prosperini, scritto da Amedeo Osti Guerrazzi e prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah, racconta la persecuzione antiebraica durante l’occupazione tedesca.
Le fonti sono quelle dei processi che si tennero nella Capitale dopo la guerra, e che per anni sono stati ignorati dalla storiografia, coprendo con un velo di oblio storie terribili, ma anche vicende straordinarie di coraggio. «Abbiamo deciso di far parlare come testimoni i luoghi simbolo della persecuzione antiebraica - spiega il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia - Ne emerge una visione nuova e assolutamente inedita per il grande pubblico di una città che ha dato grandi prove di solidarietà e valore, ma anche di tradimento e viltà». «Ripercorrendo le strade di Roma, si fatica a immaginare che vicoli e piazze siano stati scena di tante atrocità, ingiustizie e tragedie - dice il regista Dario Prosperini – Nel racconto affiorano anche storie di speranza, coraggio e umanità. È il bene che lotta e sopravvive». «Il racconto della persecuzione degli ebrei si snoda attraverso le strade e le piazze di Roma. – è il commento dell’autore Amedeo Osti Guerrazzi - Luoghi normalmente collegati alla storia dell’arte o, per i cittadini della Capitale, alla vita quotidiana e notturna. Il documentario offre una visuale completamente diversa, dove i protagonisti sono vittime, sono carnefici, sono i salvatori: sono tutti i protagonisti di una storia terribile. Ma soprattutto la protagonista è la città».