Roma, caos salari: premi a pioggia verso i tagli, buste paga congelate

Roma, caos salari: premi a pioggia verso i tagli, buste paga congelate
di Simone Canettieri e Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Gennaio 2016, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 10:17

La fumata è nera, annunciano subito i sindacati. Passano un paio d’ore e il Campidoglio parla. E continua a predicare «serenità, determinazione e riservatezza», intanto però le buste paga dei 23mila dipendenti capitolini sono congelate fino a giovedì prossimo. Maestre, vigili urbani e dipendenti non sanno ancora se il 27 troveranno nello stipendio la parte legata al salario accessorio (circa 600 euro). Ieri sera Iolanda Rolli, sub commissario del Comune con delega al personale e braccio destro del prefetto Tronca, ha riunito i sindacati.

 

LO STOP
L’incontro è durato venti minuti. Il tempo di spiegare che al momento mancano le «pezze di appoggio» di Mef, Aran e Governo per erogare il salario accessorio, secondo la rimodulazione studiata dallo staff del commissario Tronca. Un’idea che prevede l’aumento della parte fissa dello stipendio a scapito di quella variabile, legata alla produttività e considerata dal Mef troppo alta e mal distribuita in quanto non ancora agganciata agli obiettivi da raggiungere. Dunque il problema dei salari a pioggia che il Comune della Capitale si trascina dietro da decenni è arrivato al punto di non ritorno e rischia di esplodere. E non solo per il presente, ma anche per il passato: in via XX Settembre hanno già chiesto gli arretrati al Comune per le indennità mal distribuite dal 2008 a oggi. La situazione è complicata soprattutto per una città in campagna elettorale.

L’ULTIMATUM
Tronca si è preso 48 ore di tempo. «Il lavoro degli uffici, pur nella piena consapevolezza dell’urgenza, prosegue - sottolinea il subcommissario Iolanda Rolli, che a Palazzo Senatorio ha la delega al personale - per arrivare rapidamente a una soluzione condivisa, in grado di tutelare i diritti dei dipendenti e le loro famiglie». Fino a giovedì tutto è congelato. A partire dai cedolini dei dipendenti. Il giorno dopo venerdì ci sarà l’ultimo incontro quella della verità. Alle 15.30 i rappresentanti dei lavoratori si rivedranno con il commissario. Sarà il giorno dell’annuncio: sì ci sono i salari accessori, no non ci sono.

LA MINACCIA
I confederali sono molto scettici. E con ampio realismo dicono: da sabato i servizi essenziali di Roma subiranno un brusco passo indietro. Le ripercussioni sono facili, basta andare a vedere le categorie colpite: gli uffici, a partire da quelli dell’anagrafe sparsi nei municipi, da lunedì potrebbero abbassare le saracinesche a pranzo e non rimanere più aperti fino alle 18. I vigili urbani sono già sul piede di guerra: sono a rischio gli straordinari notturni e nei festivi. Infine le maestre: nei nidi potrebbe entrare in funzione l’orario ridotto 8-14. Il Campidoglio in queste ore è quindi a caccia di sponde.

E allo stesso tempo guarda con interesse (per usare un eufemismo) al decreto Mille proroghe.

L’emendamento di Marco Causi (Pd) potrebbe evitare il caos e la rivolta. A una soluzione legislativa sta pensando anche l’Anci. Ma il tempo scorre e venerdì suonerà l’ultima chiamata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA