Marino e il giallo multe, primi interrogatori. Lui: «Falsi dossier, autore sarà arrestato»

Marino e il giallo multe, primi interrogatori. Lui: «Falsi dossier, autore sarà arrestato»
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Domenica 9 Novembre 2014, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 07:33

«So che in questo momento i carabinieri stanno interrogando una serie di testimoni e faranno luce identificando chi ha manomesso il sistema informatico del comune di Roma affinché venga arrestato». Il sindaco di Roma Ignazio Marino torna sul caso multe a margine dell'inaugurazione del primo tratto della metro C.

Gli interrogatori Secondo quanto si è appreso, già stamattina i militari del nucleo investigativo stanno ascoltando i primi testi per ricostruire come avviene la procedura.

La denuncia è stata presentata ieri ai carabinieri di San Lorenzo in Lucina.

La denuncia Il primo cittadino ieri ha denunciato ai carabinieri la scomparsa dal sistema informatico che registra gli accessi alla Ztl dell'autorizzazione che ha permesso alla sua Fiat Panda di circolare nella zona a traffico limitato nel periodo intercorso tra la scadenza e il rinnovo del pass.

La nota del Campidoglio «Il sindaco di Roma Ignazio Marino si è recato oggi pomeriggio alla stazione dei carabinieri di San Lorenzo in Lucina per denunciare la manipolazione e falsificazione dei suoi dati all'interno del sistema informatico che registra i permessi Ztl. A distanza di due giorni infatti è sparita l'autorizzazione che ha permesso alla Fiat Panda di circolare nella Ztl nel periodo intercorso tra la scadenza e il rinnovo del permesso. Analizzata il 6 novembre la scheda personale del sindaco nel terminale riportava regolarmente il permesso a circolare. Lo stesso terminale interrogato oggi non riporta più tale evidenza».

Al contrattacco «Come ho già detto ieri non esiste nessuna pendenza e nessun ricorso da parte mia nei confronti di Roma Capitale - afferma il sindaco - Il dato grave che ho appena denunciato ai carabinieri è la sparizione del permesso a circolare nel periodo tra giugno e agosto. Qualcuno in queste ore è entrato con dolo nel sistema per manipolare i miei dati e creare un danno alla mia credibilità. È un reato grave, previsto dall'articolo 615 ter del codice penale punibile con la reclusione sino a 8 anni. Queste cose accadono per avvelenare il clima in città. Per quanto mi riguarda vado avanti senza farmi toccare da questi atti criminali. Conto sulle mie idee e non mi faccio spaventare dalle calunnie. È ora di capire che è in corso una battaglia profonda di cambiamento. Non intendo fermarmi davanti alle intimidazioni e so di avere al mio fianco le tante persone oneste che hanno a cuore il futuro di Roma».

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