«Riconoscere i figli delle coppie gay» Bufera in Comune

«Riconoscere i figli delle coppie gay» Bufera in Comune
di Marco Pasqua e Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Domenica 1 Febbraio 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 01:25
L'annuncio arriva a notte inoltrata, dal privé del terzo piano della discoteca in cui si celebrano i 25 anni di Muccassassina.

Annuncio che, nelle ore seguenti, spiazzerà un po' tutti, Pd e Sel inclusi: «Il Comune punta al riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali». È Alessandra Cattoi, assessore al patrimonio e alle pari opportunità, a lasciarsi scappare questo nuovo intento “arcobaleno”, dopo la recente istituzione del registro delle coppie di fatto. Ma da Imma Battaglia, consigliera di maggioranza (Sel), storica paladina dei diritti Glbt, e da Giulia Tempesta (vice capo gruppo del Pd) arriva un altolà: «Non ne sappiamo nulla e, comunque, ci vuole più attenzione per un tema così delicato».



L'ANNUNCIO

La questione, in realtà, è già in fase avanzata di valutazione da parte del Campidoglio. A smuovere le acque sono state alcune richieste formali avanzate, tramite avvocati, da coppie omosessuali che si sono sposate all'estero, e che hanno figli adottivi, riconosciuti da ordinamenti di altri stati europei. «A noi si sono rivolte persone provenienti da Paesi come Francia, Olanda, Spagna e Belgio - spiega Cattoi - Queste coppie hanno figli regolarmente riconosciuti dagli stati di provenienza, che peraltro fanno parte dell'Unione europea, ma in Italia gli uffici anagrafici registrano soltanto un genitore». La registrazione dei figli di coppie omosessuali, sostiene l'assessore, «risponde a un'esigenza dell'amministrazione, che deve rispondere alle istanze che provengono dai cittadini». Per questo motivo Palazzo Senatorio ha dato mandato all'Avvocatura capitolina di studiare la questione sul piano giuridico. La risposta dei legali è attesa in un paio di settimane: dopodiché, se sarà positiva, il Campidoglio potrebbe avviare la registrazione all'anagrafe dei figli adottivi di coppie omosessuali.



LA LEGGE

Il problema, come avvenuto anche per la trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero, è la mancanza di una legge nazionale in materia. «È vero, ma recentemente la Corte d'appello di Torino ha dato ragione a una coppia di donne che aveva chiesto la trascrizione del riconoscimento dell'adozione del figlio, avvenuta all'estero - sottolinea Cattoi - Si tratta di un'esigenza forte delle persone. Basti pensare al caso di una separazione dei genitori, che dal punto di vista legale priverebbe il figlio adottivo di qualsiasi rapporto con uno dei due. Oppure della morte del genitore “non registrato”, che farebbe diventare il bimbo orfano per la legge». Ma la questione rischia di aprire un nuovo contenzioso tra Campidoglio, Prefettura e Viminale, come già avvenuto per i matrimoni gay.



LA POLEMICA

Ma che ci voglia prima una legge nazionale, lo evidenziano le consigliere Tempesta (Pd) e Battaglia (Sel), che non nascondono di essere rimaste spiazzate di fronte all'annuncio dell'esponente della giunta, fedelissima di Ignazio Marino. «Faccio una premessa: sono a favore delle adozioni - dice Battaglia - ma penso che il tema sia così delicato che vada affrontato in un altro modo. E poi, da quello che mi risulta, il Comune non ha i poteri per legiferare in materia». Da qui un appello: «Chiederei alla Cattoi di spiegarci, in un incontro, come intende procedere con questo riconoscimento, sempre che questo sia possibile». «Francamente non credo che una discoteca sia il luogo più adatto per affrontare un tema del genere - dice Giulia Tempesta - che non è neanche di nostra competenza. Abbiamo approvato il registro, come scritto nel programma di Marino. Personalmente sono a favore delle adozioni, ma penso che di questi temi si debba parlare all'interno della maggioranza che sostiene questo sindaco».