Bilancio da approvare, si tratta con l'opposizione

Piazza del Campidoglio
di Mauro Evangelisti
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Domenica 3 Novembre 2013, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:57
Anche se tra due mesi saremo gi nel 2014, domani la giunta Marino varer il bilancio di previsione 2013. Il provvedimento arriverà in consiglio comunale, per l’approvazione definitiva, tra il 15 e il 20 novembre. Tenendo conto che se si va oltre il 30 si rischia il commissariamento, è evidente che bisognerà chiudere la partita del dibattito in appena dieci giorni. Un’operazione assai complessa ed è per questo che il sindaco Ignazio Marino, pur nel rispetto delle diverse competenze e prerogative, chiederà ai presidenti dei 15 municipi di visionare il bilancio nel più breve tempo possibile in modo da velocizzare il passaggio in commissione che precede l’approvazione in consiglio comunale.

Dalla minoranza ha già parlato Gianni Alemanno che al Messaggero ha spiegato: «Non ci sarà ostruzionismo ideologico come fece il centrosinistra quando ero io il sindaco, saremo responsabili, però vogliamo avere la certezza che non vi siano nuove tasse».



LE RASSICURAZIONI

Ecco, sul fatto che non ci sarà un aggravio della pressione fiscale ieri ci sono state le rassicurazione del vicesindaco Luigi Nieri: «Domani andrà in discussione in Giunta un bilancio che si pone l'obiettivo di riportare Roma alla normalità amministrativa senza alcun aumento delle imposte. Daremo vita a un confronto aperto con il consiglio comunale, i Municipi e molti altri attori sociali. L'auspicio è che anche l'opposizione possa dare un contributo per il raggiungimento di questo obiettivo». Insomma, la strada è quella delle diplomazie al lavoro. Devono evitare che, visto che si tratterà di un «bilancio istituzionale» e non politico, Roma si ritrovi a un passo dal baratro del commissariamento.



IL LAVORO

Anche in queste ore l’assessore al Bilancio, Daniela Morgane, insieme ai tecnici, sta lavorando per completare la stesura del provvedimento. Si parte dal buco di 860 milioni di euro, ma grazie al decreto del governo, il Salva Roma, ci sono 600 milioni che possono essere sottratti da questa cifra. Il resto sarà ottenuto con una serie di correttivi, pure sul fronte della spesa, ma anche grazie al trasferimento da parte della Regione Lazio dei fondi del Trasporto pubblico locale. La cifra è ancora incerta, anche se Nicola Zingaretti ha chiarito che difficilmente supererà i 100 milioni di euro. E bisognerà attendere la metà del mese per conoscerla con precisione, quando il tavolo interministeriale verificherà a che punto sta il piano di rientro del Lazio dal maxi debito della sanità. Una serie di tasselli da sistemare che fanno pensare a un percorso ad ostacoli, anche se rispetto agli scenari drammatici di qualche settimana fa, in Campidoglio è diminuito il pessimismo.



LE PROMESSE

Il sindaco Ignazio Marino ieri ha sintetizzato quello che dirà domani alle 12 alla minoranza, prima del varo del bilancio da parte della giunta: «Questo sarà un bilancio istituzionale, va a chiudere ciò che è stato lasciato dalla precedente amministrazione. Ora voglio attenzione e collaborazione da tutti i consiglieri comunali sul bilancio previsionale 2014 che intendo chiudere prima della fine del 2013 per riportare Roma sui binari della corretta amministrazione. I capigruppo dei partiti di opposizione hanno risposto positivamente al nostro invito, valuteranno le proposte del bilancio così come disegnato dall'assessore Daniela Morgante».
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