Sabina universitas, la Fondazione Varrone suona la sveglia al presidente della Provincia Mariano Calisse

Antonio D'Onofrio
di Antonio Bianco
3 Minuti di Lettura
Sabato 31 Ottobre 2020, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 08:55

RIETI - «Ogni volta che si avvicina l’approvazione del bilancio della Sabina universitas, sembra che tutti premano per farne parte, salvo scomparire subito dopo, quando le parole lasciano il posto alla realtà». È quanto scrive in una nota il presidente della Fondazione Varrone (socio di maggioranza), Antonio D’Onofrio. Che parla anche dell’annuncio fatto, in conferenza stampa, dal primo cittadino e dal vicesindaco Sinibaldi in merito al pagamento di quasi tutti i debiti che il Comune aveva nei confronti del consorzio societario: «È finalmente realtà la remissione da parte dell’amministrazione Cicchetti del grosso debito che gravava sul Comune per il mancato pagamento delle quote consortili e questo è un bene».

E poi chiama in causa l’inquilino di Palazzo d’Oltrevelino: «Il presidente della Provincia Mariano Calisse preso dall'entusiasmo parla di “ingresso di nuovi soci e di ampliamento delle quote partecipative”.

Benissimo: potrebbe cominciare lui a dare l’esempio, magari riacquisendo le quote a suo tempo dismesse dall’ente e di cui in questi anni si sono fatti carico principalmente Fondazione e Comune». Per d’Onofrio, questo sarebbe anche un modo «per riequilibrare il rapporto che attualmente la Provincia ha con la Sabina universitas, da cui ricava ogni anno 158 mila euro circa per l’affitto della sede ai Geometri a fronte di un esborso tra 6 e i 7 mila euro per effetto dello 0,75 per cento della quota societaria detenuta».

Il presidente della Fondazione Varrone ritorna a parlare dei conti del polo universitario. «Il sindaco Antonio Cicchetti e il vicesindaco Daniele Sinibaldi – sottolinea – insistono sul tasto della trasparenza, del taglio dei costi di gestione e sul possibile cambio dell’assetto societario della Sabina universitas. È esattamente quello che la Fondazione chiede in tutte le sedi da almeno 3 anni, da ultimo sollecitando una due diligence sui conti del consorzio che i soci in sede di assemblea hanno avallato ma che stiamo ancora aspettando».

E infine comunica le dimissioni dal cda della Sabina universitas del loro consigliere di riferimento, Benedetto Baroni: «È per amore di trasparenza che due anni fa non abbiamo nominato un nuovo presidente del consorzio e tre settimane fa il consigliere espresso dalla Fondazione si è dimesso dal consiglio di amministrazione. Se trasparenza deve essere che lo sia fino in fondo: solo così, definito il passato e sistemato il presente, potremo passare a investire sul futuro dell’esperienza universitaria in città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA