Rieti, terremoto: contributi
"cas" in ritardo da gennaio
per 140 famiglie

Scuola di Villa Reatina
di Alessandra Lancia
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 11 Aprile 2018, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 14:28
RIETI - La «sveglia» delle 5.11 di ieri mattina - una scossa di magnitudo 4.6 con epicentro Muccia, nel Maceratese - e la sequenza che ne è seguita, con tre scosse di grado 3.5, non fa danni né in città né negli altri quattordici comuni del cratere, ma ricorda al Reatino la sua storia e la sua cronaca di provincia di terremoti, con i suoi tredici paesi in zona di massimo rischio (pari a 1), sette in zona di rischio 2A, 53 in zona 2B. Tanto temuto quanto rimosso, il terremoto è ancora quello di Amatrice e Accumoli del 2016/2017 che continua, con tutto il suo carico di paure e di problemi non risolti.

IN CITTA’
Solo a Rieti città sono circa 140 le famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni perché dichiarate inagibili, ma da quattro mesi non ricevono più il «cas», il contributo di autonoma sistemazione previsto dalla Protezione Civile sin dall’agosto del 2016 per i senza casa. Parliamo di una cifra che va da un minimo di 400 euro (in caso di single) ad un massimo di 1.500 euro (in caso di nuclei familiari con più di cinque persone, di cui alcune con invalidità o over 65), cifre che il Comune ha anticipato per mesi per conto della Presidenza del Consiglio, ma che da gennaio non liquida più in attesa che venga approvato il bilancio di previsione 2018. La spesa complessiva si aggira intorno ai 97mila euro al mese, le determine sono tutte pronte anche per i quattro mesi già trascorsi, ma per gli accrediti bisogna aspettare l’approvazione del bilancio da parte del consiglio comunale.

I PASSAGGI
Approvazione che doveva avvenire entro il 31 marzo scorso, ma che ad oggi non risulta ancora calendarizzata. Intanto i mesi passano e le famiglie stanno accumulando un ritardo (e un credito) molto significativo. Vero che il contributo è svincolato da un contratto di affitto, ma ci sono situazioni di grande difficoltà. Parallelamente continuano i controlli per evitare truffe: mensilmente il Comune verifica se sussista ancora l’inagibilità dell’abitazione di residenza e se il nucleo assistito non abbia subito modifiche. Ma anche i Carabinieri si sono mossi in più di un’occasione: un paio di rapporti sono stati così risolti prima del tempo e in altri due casi i destinatari del contributo l’hanno restituito perché non dovuto. Ora il tema, oltre allo sblocco degli arretrati, è la durata del «cas». L’erogazione segue lo stato di emergenza, che di proroga in proroga è arrivato ad agosto 2018. Poi si vedrà.

LE SCUOLE
Dalle abitazioni inagibili alle scuole non sicure: la scossa di ieri mattina ha «risvegliato» anche il Pd, che in una nota firmata dal segretario cittadino Vincenzo Di Fazio e dall’ex consigliere comunale Bernardino De Marco ricorda al Comune che c’è un bando del Miur da 29 milioni di euro per mettere a norma le scuole: «I Comuni che ricadono nelle zone sismiche 1 e 2 e che hanno edifici scolastici con un indice di vulnerabilità inferiore allo 0,8 potranno accedere a questi fondi per le progettazioni preliminari e per eventuali interventi di adeguamento sismico. C’è tempo fino al 5 giugno per presentare domanda». L’assessore Antonio Emili è avvisato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA