Rieti, la Cgil sulla Salaria: «Basta
denunce e annunci, si dia inizio
subiti ai lavori già cantierabili»

Un incidente sulla Salaria (foto archivio)
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Lunedì 1 Giugno 2020, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 11:52

RIETI - «A ogni incidente, quindi un giorno sì e uno no, si vedono sulla stampa articoli e prese di posizione sulla sicurezza di una strada con oltre duemila anni di storia, ma si vedono soprattutto molte, moltissime chiacchiere».

La Cgil Rieti Roma Eva ritiene «sia ora di finirla di ricordarsi della salaria solo quando accadono le tragedie per avere visibilità reclamando lavori che in ogni caso sono dovuti; Il territorio del reatino ha diritto di avere una via di comunicazione moderna ed efficiente, quindi sicura perché ci vivono cittadini di una regione e di una nazione che hanno affermato e affermano di essere "vicini " a chi in questo territorio ci vive. Gli abitanti sono cittadini attivi ed operosi che vorrebbero avere l’opportunità di sviluppare la propria economia che da tempo sta soffrendo. E le possibilità di sviluppo non possono prescindere da infrastrutture moderne».

«Per la Salaria esistono progetti e finanziamenti definiti, ma non si vedono nè una ruspa nè un operaio al lavoro, ma solo foto che accompagnano l’ articolo che denuncia il ritardo o che annuncia l'ennesimo intervento che da anni rimane appunto "annunciato". È ora di fare e non di denunciare o annunciare e i cittadini di questo territorio non vogliono aspettare oltre», continua la nota della Cgil Rieti Roma Eva che fa appello «alla responsabilità delle istituzioni affinchè, dopo la decisione del governo di considerare la salaria una opera strategica, la Regione Lazio eserciti il massimo di pressione politica sul governo e quest’ultimo faccia iniziare subito i lavori».

La Cgil Rieti Roma Eva «chiede con determinazione che si dia inizio ai lavori già cantierabili e lo si faccia subito perché l’epidemia Covid 19 ha reso ancora più drammatiche le condizioni con il rischio che diventi esplosiva e più pericolosa una situazione già di suo grave, anche a causa di possibili strumentalizzazioni».

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