Antonella Viola compra casa alla famiglia che vive in auto con i bambini. La Cgil si prende il merito, lei rivela: «Siamo stati io e mio marito»

Il post della scienziata: «Fillea Cgil e Avvocati di strada hanno scritto di aver risolto la situazione ma siamo stati noi: abbiamo cercato una casa per affittarla a loro a prezzo onesto»

Antonella Viola compra casa alla famiglia che vive in auto con i bambini. Cgil si prende il merito, lei rivela: «Siamo stati io e mio marito»
di Angela Pederiva
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Martedì 12 Marzo 2024, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 14:41

La storia era già emersa nell'autunno scorso, ma ieri è stata raccontata da Collettiva.it, la testata online della Cgil nazionale. «Haddad e Asma hanno due bambini piccoli. Vengono dalla Tunisia, lui è un operaio edile, lei ha da poco trovato lavoro come cameriera. Sono usciti dal sistema di accoglienza perché Haddad ha firmato un contratto per una ditta dell'alto Padovano, eppure per mesi non sono riusciti a trovare una casa per loro e per i loro figlioletti. Hanno dormito anche in macchina. Davanti a un bar, così da poter scaldare l'acqua per il latte in polvere della più piccola. Poi la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione». Leggendo il finale, Antonella Viola è però sbottata: «Avevo deciso di tenere questa cosa assolutamente privata e riservata, ma oggi l'indignazione è tale che mi sento di raccontare la verità», ha scritto l'immunologa sulla sua pagina Facebook, svelando di essere insieme al marito Marco Cattalini l'anonima benefattrice che aveva compiuto il gesto di altrismo, rivendicato invece dal sindacato, che ha così dovuto precisare il merito dell'iniziativa, spiegando che «c'è stato un piccolo malinteso».

Antonella Viola sbotta

Nel video di Collettiva.it, Haddad Nader e Asma Fnaiche confidano le difficoltà che hanno incontrato, mentre gli esponenti della Fillea, della Caritas e degli Avvocati di strada parlano dell'emergenza abitativa a Padova. In particolare la Cgil spiega di aver messo in moto la macchina della solidarietà. La professoressa Viola non si è trattenuta: «Bellissimo, peccato che sia tutto falso. Io e mio marito abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma, portandoli dapprima in casa nostra, dove abbiamo convissuto per un mese, e poi comprando un appartamento che andasse bene per le loro esigenze per poterlo affittare ad un prezzo onesto.

Non ho mai visto la Cgil, né la Caritas né alcuna altra associazione. Ho speso tantissimo tempo nel girare di agenzia in agenzia per trovare una soluzione confortevole, rapida e alla portata delle mie risorse economiche. La situazione di questa famiglia l'abbiamo risolta io e mio marito, senza ricevere alcun aiuto. Ho voluto farlo in silenzio perché le cose importanti non si fanno per raccontarle ma per il loro valore. E mai ne avrei parlato se non avessi letto queste falsità. Assurdo speculare sul dolore. Assurdo prendersi meriti inesistenti».

E il sindacato aggiusta il tiro

Interpellato dal Gazzettino, il sindacalista Gianluca Badoer ha espresso il suo dispiacere per quello che ritiene un fraintendimento: «Dopo aver letto la notizia di queste persone sui giornali, ci siamo interessati subito. Siamo andati a trovare la famiglia in macchina e al bar, abbiamo coinvolto le associazioni, ma non potevamo comprare un'abitazione. Poi abbiamo saputo che Haddad e Asma avevano risolto il problema "grazie alla buona volontà di una privata cittadina", come si dice nel video, alla quale va tutto il merito. Ma volevamo comunque sollevare il tema dell'emergenza abitativa».

Un follower della biologa ha segnalato il suo disappunto a Collettiva.it, la quale ha corretto il testo il testo che accompagna il filmato: «La Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, si è attivata. Una soluzione si è trovata grazie all'interessamento di una privata cittadina». Qualche sostenitore della professoressa Viola ha obiettato che «non se ne fa il nome», ma lei in serata ha voluto chiudere il caso: «Per correttezza voglio farvi sapere che abbiamo ricevuto le scuse da parte di Fillea Cgil per il testo poco opportuno col quale si accompagnava per altro un video molto importante. Va bene così. Da parte mia sono solo felice di aver dato una mano ad una famiglia nel momento del bisogno. Quindi buon lavoro a tutte le donne e gli uomini di buona volontà».

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