Creatività e disabilità affrontate al Reate Festival, il 20 novembre “Magic Circles” con Vinicio Marchioni

Vinicio Marchioni
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Venerdì 11 Novembre 2022, 16:06

RIETI - Creatività e disabilità, un grande tema da sempre, che il Reate Festival ha voluto fare suo per segnare l’attenzione al rapporto tra musica e società.

Per questa XIV edizione, ispirandosi ad una mostra molto significativa organizzata a Rieti dalla Fondazione Varrone e dedicata alla produzione figurativa di persone con disabilità psichiatrica, la sovrintendente Lucia Bonifaci e il direttore artistico Cesare Scarton hanno commissionato un’opera di teatro musicale dedicata al tema. È cosi nata Magic Circles, Storia di Martin W. che sapeva contare le stelle, opera in un atto su testo di Guido Barbieri e musiche originali di Fabrizio De Rossi Re, che verrà rappresentata in prima esecuzione assoluta il 20 novembre alle 18 al Teatro Flavio Vespasiano. Protagonista un attore oggi di grande notorietà ed esperienza teatrale come Vinicio Marchioni, particolarmente sensibile al tema dell’inclusione. La regia è di Cesare Scarton, la parte visiva di Flaviano Pizzardi (motion graphics), Andrea Tocchio (impianto scenico e luci), Giuseppe Bellini (costumi), l’insieme vocale è Evo Ensemble, la parte strumentale è affidata al Reate Festival Modern Ensemble diretto da Gabriele Bonolis.

L’argomento è ben spiegato dal drammaturgo Guido Barbieri in un breve testo di presentazione: “Una parte non piccola delle cosiddette “persone autistiche” (una definizione sbrigativa e generica) rivela però, sin dai primi anni di vita, alcune caratteristiche non comuni: per un verso una ipertrofia delle capacità mnemoniche, per l’altra un’attitudine più o meno pronunciata verso attività creative che vanno dalla poesia alla pittura, dalla musica alla scrittura narrativa. Si tratta di quella che in anni lontanissimi, nel 1887, il medico londinese John Langdon Down definì sindrome del savant.

Questo fenomeno dai contorni ancora indefiniti e dalle cause non accertate ha attirato costantemente l’attenzione delle neuroscienze: Oliver Sacks, ad esempio, ha dedicato due saggi fondamentali ad altrettanti casi “esemplari” osservati in prima persona: quello di Stephen Wiltshire raccontato in Prodigi e quello di Martin A. descritto invece in Il melomane enciclopedico. Ma anche il cinema, la televisione e la letteratura ne sono stati attratti: da Rain Man, il film di Barry Levinson interpretato nel 1988 da Dustin Hoffman, a Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, il romanzo scritto nel 2014 da Mark Haddon, fino alla recente serie televisiva in 94 episodi The Good Doctor.

All’appello manca ancora però un genere di spettacolo che più di ogni altro è in grado di restituire la “fisicità”, la concretezza, la realtà sensoriale della sindrome savante: il teatro musicale. È proprio in questo “vuoto” che si colloca, con l’intento di colmarlo almeno in parte, il progetto di Magic Circles”. Il titolo è ‘rubato’ da una delle raccolte grafiche più originali e affascinanti di George Widener, pittore, grafico, disegnatore statunitense, colpito sin da bambino dalla Sindrome di Asperger, che soltanto verso i quarant’anni, dopo una vita trascorsa da homeless tra Europa e Stati Uniti, ha rivelato straordinarie capacità creative. L’opera non vuole però raccontare la storia di George ma attraverso le vesti di un personaggio immaginario cerca di sondare i misteriosi intrecci tra la psiche umana e la creatività. Martin W. il “diverso” con cui si rapportano la collettività rappresentata dal coro e gli altri singoli personaggi, nei suoi anni della maturità verrà impersonato da Vinicio Marchioni, mentre il suo alter ego giovane sarà interpretato da Andrea Hegedus.“

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