Rieti, rapina in villa: video sulla strada e analogie con altri colpi al vaglio

Carabinieri
di Raffaella Di Claudio
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 00:10

RIETI - L’attenzione degli inquirenti è ora concentrata sulle ore antecedenti alla rapina a mano armata, che lunedì ha scosso la quotidianità di località Stallone. Proseguono serrate le indagini dei carabinieri di Rieti e Poggio Mirteto per risalire agli autori del colpo da 15mila euro portato a segno nel Comune di Fara Sabina, dove l’ultima rapina in villa era datata 2011. Una banda di malviventi, due dei quali travestiti da finanzieri, è riuscita a entrare in una villa di via degli Aceri e, minacciando di morte con una pistola madre, padre e figlio minorenne, ha portato via denaro e contanti. I carabinieri del Nucleo investigativo del capoluogo, coadiuvati dai colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia mirtense, hanno chiesto ai residenti che fossero in possesso di un impianto di videosorveglianza privato di mettere a disposizione dei militari i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza. L’obiettivo è quello di capire se i rapinatori fossero già passati lungo la via principale della frazione nei giorni precedenti, magari controllando le auto che sono transitate sulla strada, per individuare eventuali passaggi sospetti effettuati, per studiare le caratteristiche del territorio o le abitudini dei proprietari della villa.

La dinamica
I video serviranno anche a capire quale via di fuga abbia preso la macchina dei rapinatori, probabilmente una Ford.

La via principale della frazione, oltre a essere collegata alla strada provinciale Farense, permette di raggiungere anche altre arterie viarie, compresa la regionale Ternana. Alle 18.10 di lunedì, quando è stato compiuto il colpo, in casa c’erano madre, impiegata delle Poste, padre, proprietario di un B&B nella Capitale e figlio di 17 anni. Ignari hanno aperto la porta e fatto entrare i sedicenti finti finanzieri, che gli intimavano di aprire perché dovevano eseguire una perquisizione. Fingevano di cercare droga e invece, dopo aver separato i familiari, confinandoli ognuno in una stanza diversa, hanno puntato una pistola contro il capofamiglia obbligandolo a consegnare tutto ciò che aveva in casa: soldi e gioielli per circa 15mila euro. Tutto si è svolto velocemente e senza violenza nei confronti dei tre membri della famiglia. Quando i carabinieri hanno raggiunto la villa hanno raccolto le testimonianze delle vittime, chiedendo loro di fornire ogni particolare fissato nei concitati momenti vissuti. Sono stati ascoltati anche alcuni vicini, sempre al fine di recuperare elementi utili alle indagini. Si sta cercando di capire anche se esistono delle analogie con rapine messe a segno con la stessa tecnica della finta divisa, anche in regioni diverse.

Le modalità
La modalità del travestimento permette ai malviventi di agire anche nel tardo pomeriggio e di entrare nelle case senza fare effrazione. Alla fine dello scorso dicembre, una banda che agiva con lo stesso modus operandi era stata sgominata in Umbria.

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