Rieti, rapina in villa: finti finanzieri armati portano via 15mila euro

Rieti, rapina in villa: finti finanzieri armati portano via 15mila euro
di Raffaella Di Claudio
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 09:54

Sono entrati dalla porta principale, aperta da una famiglia ignara di avere davanti tre rapinatori. Hanno suonato al campanello di una villa di Fara Sabina (comune in provincia di Rieti) e presentandosi come Finanzieri, con tanto di casacca di ordinanza, sono riusciti a trafugare 15mila euro, tra gioielli e denaro contante. Una scena durata pochi minuti ma che è ancora fissa davanti agli occhi delle vittime. L'unica fortuna è stata per loro, quella di non aver subito alcuna forma di violenza. Ma ciò che hanno vissuto non lo dimenticheranno tanto presto. Né moglie e marito, né il figlio non ancora maggiorenne.
«È la paura che non passa», hanno infatti confidato ad alcuni vicini che su un gruppo social mostravano preoccupazione e apprensione per un evento mai accaduto prima in quella zona. Qualche furto o tentativo sì, ma tre rapinatori che con una scusa fanno irruzione nel tardo pomeriggio a casa, mai.

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I FATTI
Tutto è avvenuto in località Stallone, nelle campagne del comune di Fara Sabina, a 20 minuti dalla Capitale: una rapina a mano armata che nel pomeriggio di lunedì è stata portata a segno da una banda di finti Finanzieri.

Erano circa le 18.10. In via degli Aceri, traversa della via principale della piccola frazione, era tutto buio. I tre avevano il viso coperto dalla mascherina chirurgica e in testa un berretto. Al citofono hanno detto di dover entrare per eseguire una perquisizione e cercare se nella casa ci fosse droga, ma una volta dentro hanno sfoderato la pistola e ordinato a madre, padre e figlio minorenne di consegnargli soldi e oro.


POCHI MINUTI
Tutto si è svolto nel giro di pochi minuti. La situazione ideale per il gruppo di malviventi che per agire indisturbato ha scelto di far indossare a due componenti della banda le casacche della Guardia di Finanza, per muoversi senza destare sospetti.
Poco dopo le 18 nella villa c'erano moglie, impiegata delle Poste in una frazione del Comune, marito, proprietario di un B&B a Roma e il figlio di 17 anni. Quando hanno aperto la porta si sono trovati di fronte i sedicenti militari che sostenevano di dover eseguire una perquisizione. Mai la coppia avrebbe immaginato che di lì a poco avrebbero rischiato la vita.


LO SCENARIO
Una volta dentro, però, lo scenario è cambiato. I finti Finanzieri hanno separato i tre membri della famiglia. Ognuno è stato accompagnato in una stanza diversa della casa, così da rimanere solo senza poter difendersi. A quel punto hanno chiesto al capofamiglia di tirare fuori tutto quello che avevano in casa: dai gioielli ai contanti. E quando l'uomo, ormai conscio che la situazione aveva preso una piega pericolosissima per sé e per la sua famiglia, ha provato ad avanzare spiegazioni, un rapinatore ha tirato fuori la pistola minacciando di morte il padrone di casa e i suoi familiari. Se non avesse consegnato loro tutto quello che possedevano, li avrebbero uccisi.


IL REVOLVER
Con il revolver puntato contro, l'uomo ha racimolato in fretta gioielli e denaro e li ha consegnati ai rapinatori, che si sono precipitati in auto, probabilmente una Ford e, tornando sulla via principale, collegata alla strada provinciale Farense - che conduce a Passo Corese e alle principali arterie di comunicazione - sono riusciti a far perdere le proprie tracce. In preda al panico l'uomo ha chiamato il numero di emergenza 112 e sporto denuncia.
Ora tutto è nelle mani del Nucleo investigativo del comando di Rieti e del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Poggio Mirteto cui sono state affidate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Rieti.


GLI INQUIRENTI
Gli inquirenti dopo aver raccolto le testimonianze delle vittime, hanno iniziato a cercare tracce dei rapinatori. Il primo passo è stato quello di reperire i filmati registrati dalle telecamere di un sistema di sorveglianza privata. A Fara Sabina l'ultima rapina a mano armata risale al 2016 quando fu colpito all'orario di chiusura il megastore sportivo Noi Sport, situato nella via principale di Passo Corese, prima frazione di Fara. In villa, bisogna, invece scorrere il calendario fino al 2011 quando fu presa d'assalto l'abitazione di un noto gioielliere della zona. Ma in nessuna delle precedenti ci sono analogie con questa rapina. Sembra, infatti, più simile a quelle che a fine 2020 si sono verificate in Umbria, con bande di malviventi che mettevano in scenda lo stesso copione: divisa, finta perquisizione e bottino di contanti e gioielli.

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