Progetto Kentucky Rieti, grazie alla coltivazione del tabacco in vista nuovi posti di lavoro

Progetto Kentucky Rieti, grazie alla coltivazione del tabacco in vista nuovi posti di lavoro
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Sabato 7 Agosto 2021, 19:47

RIETI - Si è tenuta questa mattina, sabato 7 agosto, la visita in campo che Compagnia Agricola Sabina ha voluto organizzare per illustrare il Progetto Kentucky Rieti alle Autorità Locali, agli Operatori dell'Agricoltura e della futura filiera, agli Stakeholders ed alla Stampa. Appuntamento alle 11:00 al campo sperimentale di Rieti in località Chiesanuova. Circa tre ettari messi a disposizione dal Comune di Rieti, a fronte di uno specifico contratto di affitto, per le sperimentazioni in campo relative al progetto. Oltre a Rieti le sperimentazioni sono anche a Cantalice e nella Valle del Velino (Caporio e Antrodoco) per la verifica pratica/sperimentale degli studi preliminari realizzati per l'avvio del progetto.

Nelle aree sperimentali si testano le coltivazioni di tabacco Kentucky di diverse varietà per lo studio su superficie estesa, sperimentazione associata di colture concorrenti e/o complementari, interazione tra Kentucky e altre coltivazioni di tradizione locale per concorrenza o complementarità, corrette pratiche agronomiche ed adattamento delle stesse alle specifiche pedo-climatiche dei territori. Tutto coordinato da uno staff di Agronomi della società e di Opit Coop braccio operativo di ONT Organizzazione Nazionale Tabacchi e di Manifatture Sigaro Toscano Spa, multinazionale partner dell'iniziativa.

Erano presenti I soci di CAS, l'Assessore Regionale Di Berardino, Il Sindaco di Rieti, gli Assessori Sinibaldi e Palomba, l'On.Fusacchia e numerosi esponenti della politica locale tra i quali Miccadei (IV) a testimonianza della bontà dell'intuizione di CAS nel creare una filiera ad alto valore aggiunto sul territorio. Presente anche una delegazione del Cigar Club Umbilicus Italiae, padrino morale dell'iniziativa avendo influenzato l'idea dei fondatori e una delegazione della CCA Cigar Club Association guidata dal Presidente Nazionale Minetti e dal Segretario Focaroli a testimonianza dell'attenzione del settore per il progetto reatino. Insieme a CAS a fare gli onori di casa Coldiretti, ONT/Opit, Confartigianato e Manifatture Sigaro Toscano SpA come partners operativi del progetto che nei prossimi mesi, sotto la guida di Compagnia Agricola Sabina, saranno chiamati a dare una struttura imprenditoriale all'idea sperimentale.

Dopo due anni di sperimentazioni, questo è il primo anno di vera produzione e già dal prossimo anno agricolo si prevede un raddoppio delle attività oggi in essere e per il quinquennio il programma operativo prevede, oltre ad una sperimentazione continua, l'estensione delle superfici fino a 50 Ha di coltivazioni a regime con il coinvolgimento di altre aziende agricole del territorio e la realizzazione di un centro consortile di cura, stoccaggio, selezione ed analisi del prodotto. Le richieste del prodotto ci sono, le caratteristiche sono di ottima qualità ed oltre a Manifattura Sigaro Toscano anche altri players del settore iniziano a dimostrare interesse al futuro tabacco reatino, coltivato nel centro italia sotto al Terminillo.

Il progetto è ambizioso ma potrebbe essere un importante asset per l'agricoltura provinciale e proprio per questo le Amministrazioni Comunali di Rieti, Cantalice e Stimigliano hanno deciso di supportare il progetto siglando un apposito Protocollo di Intesa insieme a Manifatture Sigaro Toscano, Coldiretti e Confartigianato e con il supporto scientifico di UniPG ed altre amministrazioni stanno valutando l'ingresso nella compagine (Regione Lazio, Provincia di Rieti, Consorzio Sabina Universitas, Contigliano, Forano).

L'impegno di tutti insieme a CAS soggetto promotore del progetto ed attualmente anche unico finanziatore sarà fondamentale nelle scelte strategiche e nelle attività di programmazione poliennale dello sviluppo della coltivazione del tabacco e nella costituzione del Consorzio dei Produttori Reatini.

Nel futuro si pensa anche ad altre coltivazioni complementari oltre al tabacco come luppolo, cereali antichi, orzo distico da birra e produzioni agronomiche funzionali al GreenDeal 2030 per l'abbattimento della CO2 e la produzione di energie pulite da biomasse. Le idee ci sono, gli agricoltori rispondono interessati, bisogna solo iniziare a lavorare

La nota della Coldiretti Rieti

«Siamo passati in poco tempo dal progetto sperimentale a quello operativo, che consentirà al territorio reatino una crescita in termini economici, sostenibili e allo stesso tempo la possibilit​à di creare nuovi posti di lavoro». Così il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo, a margine del sopralluogo che si è svolto nella mattinata di oggi, sabato 7 agosto, sui campi di tabacco. 

Una visita organizzata da Compagnia Agricola Sabina per illustrare il Progetto “Kentucky Rieti” alle autorità locali, agli operatori dell’agricoltura, della futura filiera e agli Stakeholders. 

Un campo sperimentale che si estende su tre ettari di terreno messi a disposizione dal Comune di Rieti in località Chiesanuova. 

Un incontro al quale naturalmente Coldiretti era presente, oltre alle altre realtà che hanno preso parte al sopralluogo e al Comune.

Un ulteriore passo avanti del progetto nato dalla società Campagna Agricola Sabina, dopo il protocollo d’intesa siglato lo scorso ottobre tra quest’ultima, il Comune di Rieti, l’Università di Perugia e Coldiretti Rieti, oltre ad altre realtà imprenditoriali. 

Nei mesi scorsi è stato anche firmato il primo contratto di coltivazione nel corso di un incontro per definire la strategia di azione tra Coldiretti Rieti, l’Ont e il Comune di Rieti.

«Si tratta di una grande opportunità per il territorio - spiega il direttore di Coldiretti Rieti, Giuseppe Casu - Un progetto che rappresenta un volano per l’economia e crea nuovi importanti scenari, non solo in ambito nazionale, ma anche internazionale». 

A testimoniarlo è la presenza di Ont, la cui base associativa è rappresentata da Cooperative di Produttori di tabacco, impegnati nella coltivazione dei più importanti gruppi varietali. Attualmente rappresenta circa il 50% della produzione tabacchicola nazionale ed è presente nelle Regioni Campania, Umbria, Toscana e Veneto. Aderisce a Unitab Europa, organizzazione dei tabacchicoltori europei.

«Lo sviluppo di questa filiera - conclude Risolo - che si adegua perfettamente al territorio reatino, ci consente di puntare sulla sostenibilità e sulla valorizzazione del Made in Italy. sull’innovazione».

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