RIETI - È una frazione che, negli ultimi anni, è cresciuta sempre di più, subendo - sia in positivo che in negativo - tutte le ricadute che l’aumento dell’urbanizzazione porta con sé. Oggi, Piani Poggio Fidoni appare molto diversa rispetto a solo vent’anni fa: più case edificate, più servizi essenziali alla vita di tutti i giorni, ma anche più traffico che, va da sé, genera le inevitabili problematiche legate alla velocità delle auto e alla conformazione di strade e toponomastica che spesso non sono in grado di sostenere le nuove necessità prodotte dalla crescita del numero di abitanti. L’investimento di sabato pomeriggio tra via Cavone e via Venanzi, che ha visto coinvolta una 45enne di origini polacche - travolta da un’auto pirata alla quale le forze dell’ordine continuano a dare la caccia - è fortunatamente un caso isolato nella storia di Piani Poggio Fidoni, ma è anche l’ennesimo campanello d’allarme delle preoccupazioni, rilanciate a più riprese dagli abitanti della frazione, sul mancato rispetto dei limiti di velocità nell’area.
Le operazioni. A premere il piede sull’acceleratore per una maggiore messa in sicurezza delle strade principali e secondarie della frazione è stato, negli ultimi anni, il comitato cittadino de “I Piani”, nato nel 2018 per protestare contro l’edificazione della centrale a biomassa in localita “Jaccio” (mancata costruzione per la quale la società Beta Bioenergy ha annunciato azioni legali nei confronti del Comune di Rieti) e oggi impegnato nella risoluzione delle problematiche della frazione.