Orvinio, il panettone artigianale dal Reatino al concorso nazionale nella Capitale

Elisabetta Aisa
di Sabrina Vecchi
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Giovedì 4 Gennaio 2024, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 13:52

RIETIPanettone, che passione. È stato il grande protagonista di queste feste reatine, portato in tavola come re di fine pasto praticamente in ogni casa, regalo ideale e morso di dolcezza beneaugurale. Tanti i pasticceri reatini che si sono distinti per la loro arte in merito, tra tradizione, innovazione e grande passione. E insieme alle note attività cittadine, si fanno largo anche le piccole imprese artigianali dei paesi della provincia.

Nel territorio. Nella piccola comunità di Orvinio, a ricavarsi un dignitoso spazio è stata la 33enne Elisabetta Aisa, già titolare di un ristorante del paese, “La Ripetta”. «Da qualche anno, abbiamo aperto anche un bar gelateria, “La Dolce Ripetta” - racconta Aisa - io stessa sono una grande amante dei dolci, per cui ho approfittato del periodo della pandemia per sperimentare la preparazione del panettone, non di semplice realizzazione: però devo dire che i risultati si sono visti subito».
Aisa prosegue nei suoi esperimenti, modificando, aggiungendo e ottimizzando fino ad arrivare a un risultato ottimale: «Ho iniziato con le planetarie da banco - aggiunge - poi ho comprato attrezzature più idonee, man mano ho cercato di migliorare, sempre tenendo presenti i commenti e il riconoscimento dei clienti, quello che conta davvero».

La partecipazione. Tra gli “addetti ai lavori”, il panettone di Orvinio ha partecipato alla kermesse “Panettone Maximo”, il festival nazionale dedicato al panettone artigianale, svoltosi al salone delle fontane nell’Eur, a Roma. «Siamo soddisfatti dalle gratificazioni ricevute - dichiara Aisa - dobbiamo ringraziare il nostro personale e la nostra clientela che ci ha sostenuti».

E quest’anno sono arrivati nuovi gusti: «Abbiamo naturalmente il panettone tradizionale, poi quello cioccolato e arancia, pistacchio, fondente al sessantuno per cento con pistacchi interi e granella di pistacchi, solo cioccolato fondente, mirtillo e abbiamo sperimentato in prova anche il fondente con caramello salato. Le spedizioni sono state effettuate in varie parti d’Italia, con apprezzamenti da parte dei destinatari».

Il segreto è sempre lo stesso: oltre alla professionalità, le materie prime di altissima qualità e grande attenzione a temperature e tempi di lievitazione. Una confezione in scatola bianca e dorata, la sac à poche per farcire a piacimento la propria fetta. «Si mangia a colazione - conclude Aisa - oppure all’ora del thè o della tisana. Gustato fuori dalle grandi abbuffate, si apprezza ancora di più il suo sapore».

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