Rieti, omicidio-suicidio di Sant'Elia: la moglie martoriata da decine di martellate

Sant'Elia di Rieti
di Emanuele Faraone
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Giovedì 21 Dicembre 2023, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 12:14

RIETI - Sembrerebbe ormai sufficientemente chiara la dinamica dei fatti che hanno portato all’omicidio-suicidio di Sant’Elia. I sopralluoghi e gli esiti investigativi espletati dalla Mobile lascerebbero ben pochi dubbi su quanto accaduto. Ferdinando Petrongari, 82 anni, autista di scuolabus ed ex dipendente del Comune di Rieti, ha finito la propria moglie, Iride Casciani quasi 80enne, con un comune martello da carpentiere che, con probabilità, utilizzava in campagna e per i piccoli lavori domestici. Una volta uccisa la donna ha rivolto il suo fucile da caccia contro se stesso, togliendosi la vita con un colpo. L’arma risulterebbe regolarmente detenuta. L’uomo si è però accanito con cieca violenza contro la moglie tanto che la scenario che si è presentato agli agenti della Mobile è stato di fortissimo impatto al momento dell’ingresso in casa, così come per il loro parente che da Ville Sant’Elia, altra piccola frazione poco distante da Sant’Elia, si era recato presso la casa della coppia. 

A sollecitare l’intervento del congiunto era stata una delle figlie dei due anziani deceduti.

la quale, da un paio di giorni, non riusciva a contattare i genitori. Preoccupata, aveva chiesto l’intervento di un parente che si è recato immediatamente in via Dietrosanti a Sant’Elia presso l’abitazione dei coniugi. Non avendo risposto nessuno al suono del citofono aveva scavalcato il cancello per poi riuscire ad introdursi all’interno dell’abitazione effettuando poi la macabra scoperta. I due corpi erano riversi nell’area del soggiorno nel sangue, vicini tra loro e con il corpo della donna evidentemente martoriato dall’utilizzo del martello con il quale Ferdinando – in paese conosciuto da tutti come “Fiore” – si è accanito contro l’anziana compagna con inaudita ferocia. Immediato l’allarme e l’arrivo sul posto degli investigatori della Mobile con il dirigente Marco Stamegna e il questore Mauro Fabozzi. Sul luogo del misfatto anche il personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso degli 80enni.

L'inchiesta. A coordinare l’inchiesta è il procuratore Cristina Cambi. Nella scorsa nottata il sopralluogo del personale della Mobile e della polizia Scientifica è terminato verso le 4 del mattino di ieri. L’area è stata interdetta e l’immobile sottoposto a sequestro per cristallizzare la scena dell’omicidio-suicidio e mantenere intatto e non contaminato lo stato dei luoghi anche nell’eventualità di possibili ulteriori sopralluoghi. All’interno sono stati effettuati esami e rilievi che hanno impegnato per ore i tecnici della Scientifica. Ancora da stabilire la data esatta del tragico evento. La casa era in ordine e le luci spente. Circostanza che fa ipotizzare che il fatto sia avvenuto durante le ore diurne. La donna – secondo testimonianze ritenute attendibili - è stata vista in paese lunedì mattina. 

Quindi l’omicidio-suicidio si potrebbe essere consumato nella stessa giornata o nella mattinata di martedì in quanto, da una prima e sommaria ricognizione cadaverica, i corpi presentavano una certa rigidità e processi abiotici tali da far ipotizzare il trascorrere di un certo lasso temporale tra il decesso dei coniugi e il successivo rinvenimento dei corpi. Ma sarà ora l’esito l’autopsia, conferita nella giornata di ieri, a stabilire con certezza il giorno della morte e altri dettagli che probabilmente non andranno ad aggiungere molto all’inchiesta, essendo i contorni della vicenda, almeno apparentemente, abbastanza chiari.

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