Rieti, crolli e rinascite Npc in un 2017
vissuto sull'altalena delle emozioni

Chiusura d'anno in bellezza: selfie dopo il successo del PalaTiziano
di Emanuele Laurenzi
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Sabato 30 Dicembre 2017, 12:39
RIETI - Sogni ed incubi, gioie e dolori, rimpianti e soddisfazioni. Un’annata da rincorsa, da batticuore, da cardiopalma. Ma anche da rabbia furiosa, delusioni cocenti e decisioni difficili. Un anno da «discese ardite e risalite», per dirla usando le parole di Lucio Battisti. Un anno da tifosi della Npc Rieti, un anno da gente che ama, s’infiamma, s’accalora e s’addolora per la palla a spicchi tinta di amarantoceleste. Poteva essere l’anno dei primi play off di serie A2, ma ad aprile è finito ad un passo dal sogno. In mezzo un universo di cose, dallo sprofondo di inizio anno con 4 sconfitte di fila, alla resurrezione con 6 vittorie una dietro l’altro, con le perle del successo col mostruoso record a Siena, le speranze del mercato estivo, la rabbia per l’avvio della nuova stagione da dimenticare sfociata in feroce contestazione a Luciano Nunzi, l’esonero del coach dopo 5 anni e la promozione a primo allenatore del giovane Alessandro Rossi che sta facendo sognare e innamorare una città. Tutto in 12 mesi, tutto in 4 stagioni di un anno vissuto sull’ottovolante delle emozioni.

INIZIO DA INCUBO
Proprio bene questo 2017 non era cominciato, con i più scaramantici a inveire contro quel detto per il quale «Se il buongiorno si vede dal mattino…». Ecco, il mattino della Npc era così nero che più nero non si poteva: tre volte in campo, tre volte ko. Sommate a quelle della fine del 2016 erano 6 sconfitte filate. Troppe per pensare bene, troppe per sperare: due volte ko al PalaSojourner con Trapani il giorno della Befana (76-80) e due settimane dopo con la Ferentino di «capitan futuro» Angelo Gigli (84-86) e in mezzo la sconfitta a Treviglio per 87-82. Nel momento in cui tutto sembra crollare, con la classifica che si fa pesante, la curva che urla la sua rabbia e l’incubo di un ritorno alle sfide da dopolavoro si affaccia sulla Rieti dei canestri, ecco la rinascita proprio alla fine di gennaio. Il 29 la Npc scende a Scafati senza più nulla da perdere e infila una vittoria pazzesca, di quelle che valgono molto più di due punti: Rieti vince 76-74 e qualcosa cambia nella testa di tutti, dai giocatori allo staff.

LA RINASCITA  E LA “PERLA”
La Npc vince e non si ferma più. Gioca e domina, sogna e fa sognare. Dopo il -6 arriva il +6: Scafati da il via ad un filotto di sei successi sei di rara bellezza e intensità unica. Uno su tutti, uno che resterà scolpito nelle memorie marmoree dei tifosi di basket. Uno che ha un sapore particolare, perché ha piazzato l’asticella nel punto più alto possibile e starà ad altri, adesso, tentare di spostarla. Il 25 febbraio Rieti va a Siena in un sabato sera di anticipo di campionato. Festa di tifo per i reatini, che invadono la Toscana con l’idea di un week end fuori porta, una mangiata di chianina e un bel giro culturale. Alle dieci e mezzo della sera tutto ciò è superato da un’autentica, unica, inimitabile e forse irripetibile sbornia da pallacanestro: la Npc entra in campo e comincia a correre, a giocare, a tirare a dominare senza fermarsi un solo istante. Alle dieci e mezzo della sera il PalaEstra è ammutolito, la Cattedrale del basket italiano degli ultimi 15 anni è violata e la Npc passa 90-55 scolpendo sui muri il passivo interno più pesante mai subito dalla Mens Sana. E’ il pokerissimo per Rieti, la quinta vittoria della serie iniziata da Scafati. Dopo il successo in terra campana la squadra sembra non fermarsi più e passeggia contro Legnano e Reggio Calabria in casa, vincendo 74-69 e 104-96, mettendoci in mezzo anche il successo strepitoso nel derby con l’Eurobasket: altra giornata di invasione della Capitale, altro successo di tifo con la squadra che, trascinata dagli ultras, conquista il PalaTiziano per 81-73 facendo le prove generali per Siena. A chiudere il filotto è la partita interna con Agrigento, sesto successo della serie per 71-64.

PRIMAVERA DOLCEAMARA
A cinque giornate dalla fine del campionato la retrocessione, i play out e tutto il nero di un paio di due mesi prima sono solo un lontanissimo ricordo. Alla decima giornata di ritorno si punta dritto a quella zona play off che era un miraggio, a quella possibilità di giocarsi un turno in un’altra cattedrale del basket tra Trieste, Bologna e Treviso, prime della classe nell’altro girone. A riportare Rieti con i piedi a terra è Casale Monferrato, che nega la settima meraviglia a capitan Nicolò Benedusi e compagni. In terra piemontese Rieti perde di 6 punti (65-59) al termine di una gara giocata alla pari per quasi 40’. Al rientro in città è comunque una festa, con la squadra convinta a lottare fino alla fine per i play off. Con Dalton Pepper che viaggia a medie elevate nella sua seconda stagione in maglia Npc, DeShawn Sims che diventa un fattore determinante per il campionato, a grinta di Juan Marcos Casini e il “pacchetto” italiani con Zanelli e Chillo in palla, appoggiati da Vincenzo Pipitone arrivato a dare una mano alla squadra a gennaio tutto sembra possibile. Dopo la beffa di Casale, Rieti vince larghissimo con Agropoli (76-56) e si prepara alla nuova invasione a Roma per il derby con la Virtus. La spinta degli oltre 500 reatini stavolta non basta e il 2 aprile i capitolini vincono di 15 (87-72) contro una Npc che comincia ad accusare la stanchezza da rincorsa. I sogni di gloria finiscono nel pomeriggio romano, perché il finale di stagione riserva altre 3 sconfitte, due delle quali interne, tutte indolore: l’incrocio dei risultati consegna la salvezza matematica a 3 giornate dalla fine, nonostante la sconfitta interna con Biella per 68-75. La settimana dopo arriva Tortona che si sta giocando il primato in classifica proprio con Biella. I piemontesi passano al PalaSoJourner per 67-58 ma la matematica lascia aperto ancora uno spiraglio per i play off. L’ultima di campionato va in scena il 22 aprile in un inopportuno anticipo a Latina che cade proprio nel decennale della storica promozione di Pesaro. Al PalaBianchini la Npc ci prova, resta avanti tre quarti e poi crolla nel finale chiudendo 88-81 nonostante i 26 punti di Sims e i 19 di Pepper. Sfuma il sogno play off, ma resta la soddisfazione per la seconda salvezza conquistata con anticipo e un dodicesimo posto definitivo, a 2 punti dall’ottava piazza.

ESTATE DI ARRIVI E PARTENZE
La stagione termina con una grande festa al PalaSojourner, durante la quale si tracciano bilanci e si comincia a parlare di saluti. Dopo 4 stagioni lascia Nicolò Benedusi, giovane arrivato alla corte amarantoceleste per volontà di coach Luciano Nunzi, protagonista nella stagione della promozione e diventato idolo dei tifosi fino rilevare i gradi di capitano da Picchio Feliciangeli. Se ne vanno anche Matteo Chillo, Giacomo Eliantonio, Gianluca Della Rosa e Dalton Pepper, quest’ultimo desideroso di nuove esperienze dopo due stagioni in amarantoceleste. Il mese di giugno scivola via nell’attesa delle scelte del presidente Giuseppe Cattani, con il toto allenatore che impazza tra i tifosi. Nunzi è coperto da un altro anno di contratto, ma in molti sono convinti che lascerà e tutte le strade sembrano portare ad Alessandro Rossi, giovane che ha ben figurato come assistente proprio di Nunzi nelle ultime stagioni. Nonostante i rumors il coach viene confermato, ma si assiste anche alla partenza di Alessandro Zanelli nonostante un’opzione contrattuale. Arriva però il primo colpo di mercato, con la notizia dell’ingaggio di Angelo Gigli, ex nazionale rimasto senza squadra dopo l’abbandono di Ferentino. La notizia scuote l’ambiente del basket italiano e nel mese di luglio la squadra comincia a prendere corpo: arriva la conferma i Casini, ma si perde la possibilità di rinnovare Sims che accetta l’offerta dell’Eurobasket Roma decisa a costruire una squadra da play off. Lo staff Npc non si perde d’animo e trova l’accordo col play Claudio Tommasini, poi con Giovanni Carenza, Norman Hassan e con i giovani talenti Alberto Conti e Nicola Savoldelli. Mancano gli americani e il primo colpo arriva ad inizio agosto: la Npc ingaggia Zaid Hearst, colored che gioca nell’equivalente della serie A2 spagnolo. Si continua a sondare il mercato degli stranieri e la scelta alla fine cade su Chris Davenport, rookie che ha giocato l’ultima stagione al college di North Florida. Nella seconda metà di agosto la squadra si raduna e comincia la preparazione con le relative amichevoli, tra le quali quelle con Siena e Roseto concluse con una sconfitta contro i toscani e una vittoria contro gli abruzzesi. Impressionano i giovani, piacciono gli italiani, ma restano alcuni dubbi sugli americani, in particolare su Davenport.

AUTUNNO ROVENTE
In casa reatina sale comunque l’entusiasmo, anche per le parole del presidente Giuseppe Cattani che si sbilancia pubblicamente dichiarando che l’obiettivo stagionale sono i play off. La prima palla a due della stagione si alza al PalaSojourne il primo ottobre, con Rieti che si trova di fronte la corazzata Scafati, una delle favorite del torneo. Partita vibrante ed emozionante, conclusa con una vittoria 79-72 al termine di un tempo supplementare in cui Zaid Hearst si mette in proprio e doma praticamente da solo i campani. Gioia effimera, con i problemi della squadra nascosti solo dalla felicità per i 2 punti. Per rivedere in campo Rieti si devono aspettare due settimane, perché viene rinviata la sfida con Latina. Quando si torna a giocare per la Npc è buio fondo: tre gare e altrettante sconfitte, prima con Biella in casa ( 84-88), poi a Reggio Calabria (67-63), per arrivare alla sfida interna con Treviglio che segna uno spartiacque. Rieti crolla 83-76 davanti al proprio pubblico e scatta la violenta contestazione per coach Nunzi. Gli ultras protestano e la conferenza stampa del dopo gara si svolge nella sala del custode in un’atmosfera pesantissima. Cattani temporeggia due giorni, poi esonera il tecnico romano e affida la squadra a Rossi.

RINASCITA INVERNALE
La prima del giovane tecnico napoletano è a Trapani, dove la Npc il 5 novembre incassa la quinta sconfitta consecutiva per 79-65. L’aria cambia 7 giorni dopo, quando all’esordio casalingo Rossi guida i suoi al ritorno al successo contro Tortona per 75-69. Va male nel recupero infrasettimanale con Latina, dove si perde 82-73, ma appena 3 giorni dopo a Roma arriva una vittoria capolavoro contro la Virtus: Rieti sbanca il PalaTiziano 100-97 dopo un supplementare pazzesco nel quale va sotto di 7 punti, recupera nel giro di 30” e va a vincere di slancio. Il calendario porta in dono un doppio turno interno, ma Rieti crolla inspiegabilmente prima contro Agrigento dopo aver condotto per 35’ (68-74 il finale) e poi contro la schiacciasassi Casale Monferrato (64-71). Si teme il peggio, si teme un nuovo crollo e invece arriva un fantastico poker di vittorie: si comincia da Napoli con la tripla a fil di sirena di Savoldelli che consente di sbancare il PalaBarbuto per 79-77, poi si va a Siena per un altro capolavoro col PalaEstra violato per la seconda volta in 9 mesi (81-69 il finale) e si torna a Rieti per superare in scioltezza la rivelazione Cagliari al termine di una cavalcata trionfale fino all’84-70 che manda in visibilio il PalaSojourner alla vigilia di Natale. L’ultima perla arriva ancora da Roma, nell’ultima gara di un 2017 folle e pazzesco: derby con l’Eurobasket e PalaTiziano ancora sbancato. La Npc apre la gara con un 3/3 da 3 in appena 2’ e poi vola avanti anche di 20 punti annichilendo i romani capaci solo di una flebile reazione nel finale. La Npc cala il poker prima di Capodanno con un secco 84-75 che ribalta la stagione e porta Rieti a festeggiare il veglione dentro la zona play off. Dall’incubo al sogno, dall’Inferno al Paradiso, tutto in 12 mesi vissuti sempre nel segno dell’amarantoceleste. 
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