LE STORIE DELL’IMMIGRAZIONE
Successo replicato anche all’Auditorium dove, nell’incontro moderato dalla dirigente scolastica Maria Rita Pitoni, a dialogare con alunni e docenti a fianco di Di Cesare erano presenti Gabriella Stramaccioni, garante dei detenuti di Roma Capitale e Antonella Liorni, responsabile del progetto Sprar gestito della Caritas diocesana di Rieti, salutati dall’assessore comunale alle Politiche Sociali Giovanna Palomba.
Quindici interviste a migranti, accompagnate dalla prefazione di Erri De Luca e dalla postfazione di Luciana Castellina, che raccontano le vicende di richiedenti asilo, raccolte da di Cesare dopo aver conosciuto i diretti protagonisti del volume. Storie di violenze, di guerre, di omofobia, di prostituzione, di condanna a morte e di ciò che i migranti si lasciano alle spalle: dalle drammatiche vicende del loro viaggio all’accoglienza e al percorso, a volte non riuscito, di integrazione.
Un collage di orrori, insicurezze, speranza e di nuovi inizi che ha rapito l’attenzione degli studenti, colmata dai racconti dei tentativi di integrazione portati avanti dalla Stramaccioni – in gioventù maglia azzurra di atletica leggera all’Universiade di Zagabria – attraverso la sua storia sportiva. Un’idea, quella dell’inclusione, nata dalla volontà della Stramaccioni di utilizzare la corsa come veicolo di accoglienza sociale, promuovendo prima maratone che attraversassero i paesi più poveri del continente africano e impegnandosi poi nelle attività di integrazione portate avanti all’interno delle carceri romane a favore dei migranti, con attenzione alle donne vittime delle tratte della prostituzione.
Un lavoro, quello della Stramaccioni, affiancato da quello dello Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) guidato dalla Liorni, che ha presentato i progetti di accoglienza promossi nel territorio reatino, fra corsi di lingua italiana, l’insegnamento dei rudimenti di mestieri artigianali e la creazione di un’officina per la riparazione delle biciclette. E in fondo all’Auditorium pieno di spettatori, c’erano anche loro, alcuni dei ragazzi che, fra mille difficoltà burocratiche e sociali, tentano la via dell’inclusione.
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