Quanto alle singole prestazioni “saranno rese con modalità diversificate e specificamente individuate, più coerenti con la tipologia di accoglienza”. Favorevole ad una “razionalizzazione degli interventi economici” si era detto anche il presidente dell’Anac Cantone, che aveva raccomandato economie di scala nell’erogazione di servizi come la mediazione linguistica e culturale e la formazione. Riviste secondo i prezzari Anac anche le basi d’asta dei servizi. Cambiate così radicalmente le carte in tavola, alla Prefettura non è restato che revocare un bando che era stato indetto a metà giugno sulla base delle direttive del Viminale dell’aprile 2017, dunque in piena era Minniti.
Una decina le cooperative che avevano inviato la loro offerta per concorrere all’accoglienza dei 750 richiedenti asilo assegnati a Rieti ma le buste non erano state ancora aperte: lo sarebbero state il 20 agosto. Ora la gara sarà rimodulata “in un’ottica di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica”. Beni e servizi dovranno essere prestati secondo uno schema nuovo, attivando sul territorio “connessioni e strategie” per erogare “in rete” servizi specifici. Per le coop conti e progetti sono da rifare.
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