Partendo dall'idea di fondo di FAIR, che ha unito le sensibilità delle realtà promotrici, cioè che la sostenibilità è tanto possibile quanto reale, il film lascia aperta la riflessione su interrogativi fondamentali per la società, tra cui la rincorsa forsennata della produzione.
"In The Same Boat"
L'umanità sta attraversando una fase critica e le risposte che darà ad alcune domande fondamentali la porteranno ad un cambiamento radicale, su questa premessa si focalizza il docu-film. Nell’opera del regista Rudy Gnutti, i maggiori pensatori ed economisti, quali Zygmunt Bauman, Tony Atkinson, Serge Latouche, Erik Brynjolfsson, Mariana Mazzucato, Pepe Mujica, si interrogano sulle trasformazioni in atto nelle economie avanzate e sul loro impatto nel mercato del lavoro, nella distribuzione del reddito e nei sistemi di sicurezza sociale.
In quest'ottica le nuove tecnologie potrebbero permettere di vivere in un mondo più giusto ma il nostro pianeta è come un'imbarcazione, la cui incolumità futura dipende dalla saggezza e dalla competenza dei suoi marinai: noi.
Saremmo in grado a livello mondiale di riorganizzarci e a far sì che le nostre vite non ruotino tutte attorno alla produzione? Purtroppo la nostra esistenza vive enormi paradossi. Siamo capaci di costruire ed ammassare enormi ricchezze, ma non sappiamo ridistribuirle equamente. Siamo sulla soglia di un mondo in cui mancherà il lavoro e mostrerà sempre più profondi confini tra chi ha e chi non ha. Nonostante questo abbiamo una opportunità unica: possiamo cambiare rotta. In fondo siamo tutti sulla stessa barca.
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