Rieti, coronavirus, la protesta
del settore benessere arriva
in Comune: «Indispensabile
riaprire le attività». Foto

La protesta in Comune (foto Enrico Meloccaro)
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Venerdì 8 Maggio 2020, 13:29

RIETI - Una protesta pacifica ma decisa quella dei parrucchieri e dei centri di bellezza che stamattina dalle 10.30 si sono ritrovati ognuno davanti la propria attività chiusa ormai da due mesi, con una catena che sorreggeva un cartello che diceva: ”tagliamo queste catene, riapriamo in bellezza e sicurezza”.
 

 
 
Una delegazione costituita da una quindicina di esercenti insieme ai rappresentanti di Confartigianato, sono poi stati ricevuti dal sindaco Cicchetti e dal vicesindaco Sinibaldi, per discutere insieme sul da farsi.

Aluffi, Confartigianto: «Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà che la categoria che oggi rappresentiamo sta attraversando in questo periodo di emergenza che sono poi quelle che affliggono tante altre attività, dai liberi professionisti, ai commercianti. Affitti, tasse e bollette da pagare e pochi o nessun aiuto da parte del Governo. Ci chiediamo come mai un dentista può lavorare, un supermercato può ricevere decine si persone ogni giorno e noi no. Non abbiamo un protocollo chiaro e definito, delle linee guida da adottare in vista di una possibile riapertura e quello che è peggio è il dilagare dell'abusivismo. Diverse sono le segnalazioni di parrucchieri improvvisati che svolgono l'attività a domicilio, dopo il danno la beffa. Chiediamo delle regole ben precise, la riapertura con orari allargati per consentire la sanificazione del locale tra un cliente e l'altro e il contrasto all'abusivismo».

Sinibaldi: «L'Amministrazione comunale come sapete ha le mani legate, cercheremo in ogni modo di ascoltare le vostre comprensibili richieste e di venirvi incontro, per quanto sia possibile, con gli orari. Purtroppo non abbiamo molto margine di azione, dobbiamo rimetterci alle decisioni del Governo e successivamente alle disposizioni della Regione, ma per quanto possibile cercheremo di starvi vicini. Così come abbiamo fatto e intendiamo fare con tutti i lavoratori in difficoltà».

Cicchetti: «Propongo di scrivere una lettera da indirizzare al Presidente del Consiglio, al Ministro competente e alla Regione dove potrete esporre le vostre perplessità e le vostre proposte, non si sa mai che possa rappresentare un ulteriore motivo di riflessione ai piani alti delle nostre istituzioni. Inoltre propongo agli esercenti che temono di non avere le energie per riaprire di riunirsi in una cooperativa, in questo modo potremo evitare che queste persone continuino ad esercitare abusivamente».

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