Rieti, coronavirus, Adrian Ricchiuti
da Rimini non dimentica Forano:
«Il paese deve avere una squadra,
giocherò ancora una stagione»

Adrian Ricchiuti
di Paolo Annibaldi
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Venerdì 1 Maggio 2020, 12:03

RIETI - «Forano deve tornare ad avere la sua squadra di calcio. Impensabile il contrario. E quando tutto ciò accadrà, spero presto, verrò a dare il calcio d’inizio alla prima partita». La firma in calce al messaggio che da Rimini rimbalza in Sabina, dove tutto ebbe inizio, è di  Adriàn Ricchiuti.

La carriera
Il centrocampista argentino, nativo di Lanús (la città, che per la cronaca, dette i natali anche Diego Armando Maradona), iniziò a calciare il pallone proprio da Forano dove si trasferì da ragazzino con la famiglia, arrivando poi alla Ternana in C e poi sui palcoscenici dei professionisti tra Serie A (4 stagioni a Catania) e B (tra le altre Genoa e Rimini).  Oggi alla soglia dei 42 anni è ancora un giocatore in attività, nella serie A (campionato dilettantistico) di San Marino dove, ha anche disputato insieme a Damiano Tommasi un preliminare in Europa League     contro il Vaduz e un preliminare di Champions League contro i nordirlandesi del Linfield.
Tra i ricordi più belli, Adrian porta con se gli anni della A col Catania dove peraltro disputò una partita indimenticabile a San Siro nel 2010 contro il Milan di Pirlo Seedorf e Ronaldinho (2 – 2) con un gol e un assist per Maxi Lopez e  quella del 9 settembre 2006, prima di campionato con il Rimini in serie B da capitano, contro la Juventus (retrocessa per i fatti di Calciopoli) dei neocampioni del mondo Buffon e Del Piero: la partita finì 1 a 1 col pareggio dei romagnoli realizzato proprio dal fantasista argentino (nella foto il gol).   
 
Le origini calcistiche in Sabina
«Quando si scorre la mia carriera si legge che ho iniziato nelle giovanili della Ternana - dice Adriàn Ricchiuti- ma non è vero. Ho iniziato a Forano, al comunale, un campo ancora in terra battuta racchiuso tra il velodromo e il suggestivo colle dietro la porta. A Forano lego i miei primi successi con gli Allievi vincemmo la coppa regionale e il campionato dopo le finali a Rieti. Solo dopo sono andato alla Ternana con mio padre Gino, il quale lavora tuttora a Casperia, che tutti i pomeriggi mi accompagnava agli allenamenti a Terni».

La quarantena
Adriàn, in queste settimane di quarantena forzata, con il campionato fermo è a Rimini in attesa delle decisioni che verranno prese. «Qui all’inizio è stata dura - spiega Ricchiuti - anche perché l’Emilia Romagna ha avuto parecchi casi come in molte altre zone d’Italia. Mi sento spesso con molti ex compagni di squadra tra i quali il Papu Gomez con cui ho diviso gli anni di A nel Catania e che ora è a Bergamo e mi racconta di una situazione incredibile. Altri mi raccontano di situazioni difficili e lutti per il virus anche da altre zone d’Italia. Tornando al calcio giocato, lo stop ai campionati a tutti i livelli è pesante. Speriamo che si possa ripartire. Sono vicino in questo momento oltre che agli atleti e alle società ad iniziare dalle più piccole e che hanno maggiori difficoltà, a tutte le componenti di questo mondo, che dà lavoro a migliaia di famiglie».  

C’è anche una curiosità legata all’emergenza sanitaria in atto che ci confessa Adriàn. «Avevo deciso di appendere le scarpe al chiodo quest’anno, prima di provare nuove esperienze, iniziando magari un percorso da allenatore. Stavo organizzando una grande festa di addio al calcio con tutti i miei amici che hanno accompagnato la mia carriera da giocatore. La reunion era fissata per fine maggio ma l’emergenza e lo stop mi impediscono di chiudere come avrei voluto, il che vuol dire che giocherò ancora un’altra stagione, rimandando la festa di addio all’anno prossimo».

L'appello
Adriàn Ricchiuti è legatissimo alla Sabina e a Forano dove vivono il papà Gino e la mamma Norma  e quando può va a trovarli sempre molto volentieri trascorrendo un po' di tempo con loro.  “Un paese che ho nel cuore – dice Adriàn- gli amici di allora e i giri in motorino, le feste di piazza che non dimenticherò mai. La Sabina con Forano ha accolto la mia famiglia che veniva dall’America Latina come se avessimo abitato lì da sempre, Casperia dove papà ha trovato il lavoro della sua vita presso una grande officina meccanica. Tutte cose che fanno parte del mio trascorso e che non dimenticherò mai».

Ha un cruccio però Adriàn... «Ho saputo che a Forano, non c’è più la squadra di calcio – dice Ricchiuti- e questo non va bene.

Per i ragazzi il pallone fa rima con aggregazione e voglia di stare insieme, divertirsi in maniera sana, fare sport aiuta anima e corpo, fa nascere amicizie. Ogni paese deve avere una squadra di calcio. Ho anche saputo che ci sono dei ragazzi che vorrebbero ripartire e stanno provando ad organizzarsi per rimettere in piedi una società. Bene, il messaggio che vogli far arrivare a questi giovani è quello di andare avanti, fate la squadra, tenetemi aggiornato. Se posso in qualche maniera vi aiuterò, vi deve aiutare il paese e il sindaco che conosco personalmente e sono certo che lo farà».  

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