Rieti, coronavirus, Sara Cesarini
nella Basilica di San Pietro per la
lettura domenicale: «Esperienza
indimenticabile, emozione unica»

Sara Cesarini
di Marco Ferroni
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Lunedì 25 Maggio 2020, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 09:13
RIETI - Non capita tutti i giorni seguire la Santa messa all’interno della Basilica di San Pietro e ritrovarsi davanti al leggio della Cappella di San Giuseppe dopo essere stata investita dal sacerdote di turno di leggere una lettera apostolica.

Ma ieri mattina per la reatina Sara Cesarini ed il suo compagno Paolo Borghini, noto veterinario locale, la messa di mezzogiorno celebrata dinanzi a poco meno di trenta presenti – tra fedeli e religiosi – ha assunto un sapore ed un significato diverso da quello immaginato.

Impossibile rifiutare
«Prima di cominciare la celebrazione – racconta Sara – il sacerdote incaricato di celebrare la messa domenicale ha chiesto tra i pochi presenti, chi se la sentisse di leggere la lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini. Mi sono proposta con assoluto piacere ed è stata un’esperienza che difficilmente dimenticherò: sia per il significato di quella lettura, sia per la maestosità di quello che viene considerato il tempo della religione cristiana, la casa del Papa, la più alta autorità religiosa della Chiesa cattolica».

Il Regina Coeili del Papa
Poco prima della messa, alle 11 per l’esattezza, proprio il Pontefice dopo due mesi esatti dall’ultima volta è tornato ad affacciarsi su Piazza San Pietro per il Regina Coeli. Ad attenderlo un centinaio di fedelissimi – ben distanziati tra loro sotto il controllo degli agenti di polizia - che si sono beati della benedizione del Santo Padre. L’ultima volta che Papa Francesco si rivolse alla folla fu il 10 marzo scorso.

Il testo
Questo il testo letto da Sara Cesarini durante la messa di domenica nella Basilica di San Pietro, a Roma:
“Fratelli, il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia della sua forza e del suo vigore. Egli la manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose”.
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