Quelle che erano voci di Palazzo sono state confermate a Il Messaggero da persone molto vicine alla Cascioli, che comunque prima di congedarsi dalla città onorerà le scadenze di settembre, e quindi l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 (che sarebbe già stato varato dalla giunta) e del riequilibrio del preventivo 2018. Non esattamente due passaggi di routine, sui quali peraltro è ancora tutto da imbastire il lavoro di commissione e quindi di consiglio: ma il tempo stringe, restano 19 giorni e bisognerà farseli bastare.
Non meno delicata è la fase politica che si apre con l’uscita (volontaria) della Cascioli: come un fiume carsico ogni tanto dalle secche della giunta Cicchetti riemergeva il tema del rimpasto. Ora è nelle cose e toccherà al sindaco scegliere se rimpiazzare la sola assessore uscente – e in qual caso la scelta dovrebbe cadere necessariamente su una donna – oppure se sparigliare le carte, magari ridistribuendo le deleghe per creare spazio a un uomo. Terreno quest’ultimo scivolosissimo su cui difficilmente il sindaco si avventurerà, vista la situazione assai fluida in consiglio.
QUALE SOLUZIONE AL VUOTO IN GIUNTA?
Dal festoso giorno dell’insediamento gruppi ed equilibri sono cambiati e di molto: la lista «Insieme per Rieti» che elesse la Cascioli è trasmigrata quasi in toto nella Lega. E la consigliera del gruppo, Onorina Domeniconi, non sembra per nulla tentata dalla rogna del Bilancio. Né sembra andata meglio la ricerca di tecnici già avviata con discrezione dal sindaco. La Cascioli peraltro non sarebbe l’unica con le valige pronte: sembra che anche il segretario generale Giunta e la dirigente del aettore Finanziario Marcucci si stiano guardando intorno, vagliando altre possibilità in altri enti locali. A Rieti il bilancio era e resta un bubbone per stomaci forti e cuori generosi.
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