Rieti, Asm: sotto accusa
il recupero crediti

Bus Asm
di Alessandra Lancia
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Martedì 30 Maggio 2017, 06:17 - Ultimo aggiornamento: 13:05
RIETI - Un successone l'open day di sabato scorso nella sede dell'Asm, per quanto un po' sospetto a due settimane dalle elezioni (ma poco poco eh). Ma più che le porte aperte c'è chi chiede di aprire i cassetti: è da marzo che Mario Micheli (rsa della Uil Trasporti) scrive alla dirigenza Asm per chiedere chiarezza sull'attività di recupero crediti avviata da qualche mese dall'azienda. Un'operazione non incruenta: un'autista venne infatti licenziato perché accusato di aver intascato l'importo pattuito per due gite. Ma nel processo che ne è seguito l'autista fu prosciolto e successivamente reintegrato dall'azienda, grazie alla testimonianza determinante di un collega e di un consigliere di amministrazione, Maurizio Camerini.
Dunque, si chiede Micheli, «dobbiamo ritenere che quelle cifre siano rientrate nelle casse aziendali? Versate da chi? E quando?». Nel caso specifico si era nell'ordine di poche centinaia di euro ma, complessivamente, nella partita dei crediti da recuperare, ballerebbero almeno 40mila euro.
«Si sta facendo abbastanza per recuperare questa cifra?», si ciede Micheli. Non fosse altro perché ai dipendenti del comparto sono stati chiesti sacrifici pesanti e personali per far fronte al reintegro degli 11 autisti rimasti senza impiego dopo la perdita del servizio scuolabus.

LA CIRCOLARE
Altro punto di inciampo: la circolare 101 che garantisce il servizio di trasporto nel centro storico di Rieti. «Lo scorso dicembre - prosegue Micheli - fu annunciato il viaggio gratuito: un abuso. Il Comune non ha la facoltà di far viaggiare gratis sui bus. Può applicare tariffe di vantaggio ma, contestualmente, ha l'obbligo di reintegrare la cifra mancante, visto che sul trasporto pubblico locale è la Regione ad intervenire per il 65% a copertura dei costi. E' da dicembre che sulla 101 si viaggia gratis e non si può. E si perdono soldi. Visto il continuo riferimento alla trasparenza da parte della dirigenza, non capiamo il silenzio su queste tematiche».
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