Rieti, chiuso a Leonessa un raduno alpino
da record: oltre 8mila presenze
per tre giorni di eventi / Le foto

Leonessa
di Emanuele Laurenzi
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Domenica 22 Luglio 2018, 18:36

RIETI - Una festa per oltre 8mila alpini. Un abbraccio collettivo di Leonessa e di tutta la provincia di Rieti. Un trionfo di partecipazione e solidarietà. E' la sintesi del raduno delle Penne Nere organizzato a Leonessa dal IV raggruppamento dell'Associazione Nazionale Alpini, quella che mette insieme i gruppi del centro sud Italia. Un evento che si è chiuso intorno all'ora di pranzo, aperto venerdì con l'arrivo dei primi partecipanti, proseguito ieri con varie cerimonie e momenti molto emozionanti, concluso stamattina con il passaggio della "stecca" tra il gruppo di Leonessa e quello di Cosenza, che organizzerà il raduno del 2019.
 

 

RECORD DI PRESENZE
A Leonessa erano attese circa 5mila persone, ma alla fine ne sono arrivate più del doppio. Le stime parlano di almeno 8mila alpini presenti, ma c'è chi è pronto a giurare che fossero almeno 10mila quelli confluiti nella zona dell'alto Lazio. Al raduno hanno partecipato tantissimi gruppi del nord Italia, invitati all'evento e pronti a scendere fino a Leonessa per testimoniare, ancora una volta, la vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma del 2016. Molti di loro erano in provincia di Rieti già venerdì, al momento dei primi eventi. Il record assoluto di presenze, invece, spetta agli alpini abruzzesi: sono stati almeno 3mila quelli arrivati a Leonessa. 

OCCASIONE PER LA PROVINCIA
La presenza massiccia degli alpini si è fatta sentire e vedere in tutta l'alta valle della provincia reatina. Tutti gli hotel, gli ostelli e i ristoranti erano pieni per chilometri. Un'occasione di promozione turistica e di immagine come poche altre volte ce ne sono state. Per rendere completa la manifestazione, gli alpini del gruppo di Leonessa hanno preparato oltre 200 pacchi contenenti farro, miele e altri prodotti locali che sono stati regalati ai rappresentanti dei gruppi confluiti a Leonessa. Per le vie del paese, inoltre, c'erano moltissime bancarelle che vendevano prodotti locali per le tantissime persone arrivate al seguito degli alpini o salite fino a Leonessa per assistere alla sfilata

GLI EVENTI
La sfilata, per l'appunto. E' stato il momento più vivo e vissuto della tre giorni di manifestazione a Leonessa. Gli alpini provenienti da tutta Italia si sono radunati in via Aldo Moro intorno alle 9.30 e poi hanno sfilato tra la folla nelle vie del paese. Applausi, cori e feste al passaggio di ogni delegazione hanno fatto da sottofondo all'evento. Bellissimi e coinvolgenti anche i due giorni precedenti. I primi gruppi e le prime delegazioni sono arrivate venerdì, mentre sabato alle 10 c'è stato l'alzabandiera che ha dato ufficialmente il via al raduno. Le ore delle giornate sono volate via tra escursioni e celebrazioni dedicate al cappellano alpino don Concezio Chiaretti, ucciso insieme ad altre 50 persone a Leonessa il 7 aprile 1944 durante un rastrellamento nazista. La serata del sabato si è aperta con la messa del Vesco di Rieti, Domenico Pompili, ed è andata avanti con i cori delle fanfare e con una nottata passata all'insegna dei canti al suono degli organetti.

SODDISFAZIONE TRA GLI ORGANIZZATORI
«E' andato tutto benissimo e questo successo è frutto del grande lavoro di tutti i leonessani e di tutti gli alpini del gruppo locale».
Sono state queste le prime parole di Nardino Cesaretti, capogruppo dell'Associazione Nazionale Alpini di Leonessa, al termine della manifestazione. Innegabile come il raduno leonessano sia stato un capolavoro di organizzazione, anche grazie al lavoro collettivo iniziato un anno fa quando si ufficializzò l'assegnazione dell'evento. «Voglio ringraziare tutti - ha spiegato Cesaretti - è stata una festa grande che ha coinvolto tutti i cittadini. Una festa che a Leonessa serviva dopo quello che è accaduto. Tantissimi gruppi che sono arrivati qui lo hanno fatto con grande spirito di solidarietà e hanno confermato la loro vicinanza proprio come avevano fatto dopo il terremoto. Basti pensare che alcuni non torneranno subito nelle loro città, ma nei prossimi giorni saranno a Norcia, a Arquata e in altri paesi colpiti dal terremoto per portare aiuti e solidarietà. E' stato un grandissimo evento e una grandissima promozione per il nostro territorio e sappiamo già che molti di quelli che sono stati qui in questi giorni torneranno».

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