Sono quattro o cinque i militari abruzzesi, Alpini del Nono reggimento dell’Aquila, rimasti feriti nel tardo pomeriggio di ieri nei gravi scontri tra truppe Nato e dimostranti serbi a Zvecan, nel nord del Kosovo. Due sono quelli rimasti feriti in modo più serio ma nessuno è fortunatamente in pericolo di vita anche se ad un militare sarebbe scoppiato un molotov vicino ad una gamba e sarebbe stato trasportato in elicottero in un ospedale militare di Skopje per valutare meglio le sue condizioni.
In città, all’Aquila, dove ha sede il Nono Reggimento Alpini, c’è molta apprensione. Ieri sera la notizia si è subito diffusa perché ci sono tanti militari aquilani che stanno partecipando alla missione e Il Messaggero aveva dedicato loro un approfondimento per parlare dei progetti di cooperazione. Le penne nere d’Abruzzo, appartenenti alla Brigata Alpina Taurinense, avevano terminato l’addestramento a dicembre prima di partire per raggiungere il teatro operativo kosovaro riportando la bandiera di guerra così nei Balcani.
Il presidente della Regione Marco Marsilio ha espresso la sua vicinanza agli Alpini impegnati in questa missione di pace e al loro Comandante.
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