Amaro del Duce vietato, sfrattato dall'adunata degli alpini a Udine: «Prodotto in regola, denuncio tutti»

Polemiche per il prodotto controverso lanciato dal ristoratore pordenonese Ferdinando Polegato

Amaro del Duce vietato, sfrattato dall'adunata degli alpini a Udine: «Prodotto in regola, denuncio tutti»
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Domenica 7 Maggio 2023, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 08:49

PORDENONE - Lui sostiene che fosse «tutto pronto, tutto legittimo». E invece la storia è già finita. E non è finita bene, con tanto dell'ennesima minaccia di una battaglia legale. All'adunata degli alpini di Udine non potrà esserci l'amaro del duce, il prodotto controverso lanciato dal ristoratore pordenonese Ferdinando Polegato e dal suo socio in affari (limitatamente a questo campo) Andrea Lunardelli. I due, infatti, per proporre una serie di degustazioni dell'amaro durante la tre giorni dedicata alle Penne nere nel capoluogo friulano, si erano appoggiati a una ristoratrice locale, titolare di un chiosco fisso e inizialmente favorevole ad ospitare l'amaro con l'effige di Benito Mussolini nel suo stand dell'adunata. Poi, però, le cose si sono messe male e sono iniziati i guai per la stessa titolare del chiosco udinese. La denuncia di Ferdinando Polegato è come al solito vulcanica: «Ci hanno impedito di poter esporre il nostro amaro del duce, un prodotto per il quale però lo Stato chiede costantemente le tasse. Un prodotto in regola». Il rischio, però, era quello di "macchiare" la festa degli alpini con l'immagine di Benito Mussolini. Un abbinamento che mal si sarebbe sposato con lo spirito dell'Adunata 2023 a Udine.

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Ma cos'è successo, nel dettaglio? A ricostruire la vicenda è anche l'avvocato di Polegato, Francesco Ribetti.

Di fronte alla titolare del chiosco che doveva ospitare le degustazioni dell'amaro del duce (una delle quali in calendario in piazza Primo Maggio, uno dei centri nevralgici dell'Adunata alpina) si sono presentate le forze dell'ordine. All'inizio è stata prodotta una diffida, legata però all'esposizione delle bottiglie, quindi alla pubblicità (concetto inteso in senso lato) dell'immagine del duce. In sostanza, ok alla presenza dell'amaro, ma assolutamente non in vista. Successivamente, per opera della polizia locale di Udine, è arrivata un'altra stretta, con la possibilità - paventata - anche di una sospensione della licenza della stessa titolare del chiosco. A quel punto è arrivata la marcia indietro che ha fatto andare su tutte le furie sia il ristoratore pordenonese Ferdinando Polegato che il suo socio Andrea Lunardelli. I due hanno minacciato azioni legali immediate, anche se a dire il vero dovrebbe essere la ristoratrice udinese a muoversi dal punto di vista della giustizia. Si attendono sviluppi, intanto l'amaro è stato sfrattato dall'Adunata.

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