L'Alcatel resta in Italia
ma Rieti viene cancellata

Alcatel
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Giovedì 10 Aprile 2014, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 11:28
RIETI - Alcatel resta in Italia nonostante la pesante crisi che ha investito il settore delle tlc e la stessa multinazionale ma si prepara a dismettere le sedi di Rieti e di Battipaglia. Nei piani del gruppo c'è spazio solo per Milano-Vimercate, Trieste e Roma: per la sede reatina - che conta ancora37 addetti, attualmente impiegati a pieno ritmo - si profila un'operazione di outsourcing, mentre è già scattata la richiesta per 25 di loro di ricorso alla cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale. L'incontro di ieri al ministero dello Sviluppo è stato riaggiornato al 16 aprile ma da parte dei sindacati c'è grande preoccupazione: «L'incontro purtroppo è andato male - dice Giuseppe Ricci (Fim Cisl) - il tema è sempre lo stesso, come mantenere il lavoro che attualmente c'è su Rieti e avere garanzie su chi dovrebbe subentrare ad Alcatel. Al tavolo del Ministero c'era anche la Regione Lazio, che ha ricordato l'imminente attivazione di un accordo di programma che dovrebbe prevedere finanziamenti per chi decide di investire nel nostro Nucleo o semplicemente di non andarsene. Il rischio è che mentre aspettiamo che l'accordo si perfezioni ed entri in vigore le aziende nel frattempo smobilitino, una dopo l'altra». Stessa preoccupazione in casa Fiom, con Luigi D'Antonio che stigmatizza la programmata dismissione di Rieti e Battipaglia che dovrebbe scattare entro il 2015.

Alcatel Rieti con i suoi circa 40 addetti rappresenta la coda di quella che una volta era la divisione Ricerca e Sviluppo dello stabilimento reatino e che non era confluita nella Ritel. La multinazionale non smobiliterà dall'Italia, allettata dall'imminente avvio del piano per l'Agenda digitale promesso dal governo, ma per Rieti e Battipaglia sembra scattata l'ora x della dismissione.