A Poggio Moiano l'incontro con il padre che ha perso un figlio per droga. Ora insegna a vivere ai giovani

Gianpietro Ghidini
di Samuele Annibaldi
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Lunedì 29 Gennaio 2024, 00:10

RIETI - “Lasciami Volare”: è il titolo di un evento speciale organizzato dall’istituto comprensivo “Ferruccio Ulivi” di Poggio Moiano, che vedrà come protagonista Gianpietro Ghidini, un papà che ha trasformato una tragedia personale in una missione di vita. In seguito alla morte del figlio Emanuele, di soli 16 anni, a causa di una droga sintetica, Gianpietro Ghidini ha fondato l’associazione “Ema Pesciolinorosso”, che promuove il confronto su temi quali l’adolescenza, la scuola, le opportunità di lavoro dei giovani, il rapporto tra genitori e figli. Lo fa tramite incontri organizzati nelle scuole, negli oratori e nei teatri. 

L'appuntamento. Questo evento che si terrà domani - martedì 30 gennaio - alle 17.30 presso il teatro comunale “Vicolo Primo” di Poggio Moiano (l’ingresso è gratuito) rappresenta un’opportunità unica per ascoltare la storia di un papà che ha trasformato il dolore in un messaggio di speranza per i giovani e le loro famiglie. Gianpietro Ghidini è un padre che dopo la morte del figlio, Emanuele di 16 anni, ha donato la sua vita ai giovani.

Dottore in economia e commercio, ha ricevuto riconoscimenti come il premio del Parlamento per la “Legalità internazionale” a Montecitorio; il premio Campione per i giovani premiato dai City Angels a Milano; il premio per la solidarietà 2018 al Magna Grecia Awards a Bari, vincitore poi del premio letterario Napoli Time con il libro “Lasciami Volare”. 

I temi trattati. Durante gli incontri i principali temi trattati da Ghidini che ha scritto il libro “Lasciami Volare” dedicato a quei padri che hanno difficoltà a comunicare con i propri figli, vanno dalla storia di un padre e di un figlio fino al rapporto più generale tra genitori e figli e poi all’origine delle dipendenze (droghe, alcol, smartphone), infine i valori della vita e l’importanza delle relazioni. «Una testimonianza di vita – spiega Giampietro Ghidini - per cercare di condividere l’idea che non solo possiamo sopravvivere al dolore, ma che le sofferenze e le difficoltà ci possono rendere migliori, perché quello che oggi sembra farci cadere può essere quello che domani ci aiuterà a stare in piedi».

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