RIETI - Ci sono dei comuni in provincia che restano impermeabili al coronavirus. Basta guardare la mappa sul tasso grezzo di incidenza cumulativa della provincia che mette in relazione il numero dei contagi con quello degli abitanti. Vengono messe a confronto due cartine geografiche che restituiscono la fotografia di due settimane di ottobre: una immortala la situazione tra il 6 e il 12 e una quella che parte il 13 e si chiude il 19 ottobre. Inevitabilmente balza agli occhi che il virus non è fermo e nell’arco di sette giorni si muove raggiungendo più comuni e alzando il tasso di incidenza nei territori che avevano già numeri di riguardo.
Le zone felici. Le “isole felici” si confermano i centri meno abitati che non vedono aumenti di infezioni: da Micigliano a Marcetelli.
Le maglie nere. Nei comuni più piccoli come Longone e Selci, è sufficiente un caso a far aumentare il tasso di incidenza che nella settimana dal 13 al 19 ottobre è stato superiore a 80.000. Situazione di fatto legata al basso numero di abitanti, dove anche numeri esigui, in proporzione, fanno schizzare in alto la curva dei contagi.
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