Papa Bergoglio ha primia concesso ai preti ultra tradizionalisti di confessare senza limiti temporali e oggi ha comunicato loro, attraverso un documento, che i matrimoni celebrati dalla Comunità sono da considerare validi dal punto di vista sacramentale. Piano piano e la spaccatura teologica sta rientrando quasi naturalmente. Il nodo più ostico da fare digerire ai seguaci di Lefebvre resta l’accettazione dei principi Conciliari, sui quali nessun pontefice ha mai voluto transigere. Ma è ormai questione di tempo.
Da qualche mese è anche stata sottoposta alla Comunità San Pio X l’idea di diventare una Prelatura, proprio come l’Opus Dei, che gode di ampia discrezionalità giuridica e organizzativa pur dipendendo dalla Santa sede. «Da qualche mese stiamo studiando come perfezionare alcuni aspetti della Prelatura personale» ha spiegato l’arcivescovo Guido Pozzo, segretario della commissione «Ecclesia Dei» incaricata del dialogo con la Fraternità San Pio X. Ricucire lo scisma dei Lefebvriani è uno degli obiettivi che Papa Francesco sta cercando di raggiungere. Una missione complessa, come hanno dimostrato i tentativi già messi in atto dai suoi predecessori, ma tutti sembrano ottimisti. Le possibilità di raggiungere il traguardo sembrano sempre più concrete.
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