Pizzarotti dice sì all'assemblea M5S e chiede la diretta streaming

Federico Pizzarotti
di Stefania Piras
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Lunedì 16 Maggio 2016, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 21:17

PARMA «Facciamo una diretta streaming?». Federico Pizzarotti rispolvera un vecchio cavallo di battaglia del M5S per dare massima visibilità alla sua battaglia. I parlamentari stanno raccogliendo adesioni per convocare un'assemblea a Roma e discutere del caso Parma. «Sono disponibile a portare la mia voce e i miei documenti e le cose che abbiamo fatto» ribadisce il sindaco che non solo ha messo on line l'avviso di garanzia ma anche un parere legale che spiega perché non è stato fatto prima anche perché ribadisce «che non c'è nessuna regola su come comunicare determinate situazioni».

APPENDICE LEGALE
In questa appendice legale si spiega per filo e per segno che l'informazione di garanzia è prima di tutto uno strumento a tutela degli indagati. Pretendere una copia di quel documento come si legge nella mail redatta dallo staff milanese della Casaleggio Associati, potrebbe far emergere dei profili di incostituzionalità perché lederebbe il diritto degli indagati. Dunque, in caso di espulsione, anche a Parma sarebbe pronto un ricorso in stile Roma o Napoli, dove i giudici, in particolare nella Capitale, hanno obbligato lo staff a riammettere nel M5S gli espulsi che volevano partecipare alle elezioni amministrative.
 
Ieri il sindaco ha pubblicato le decine e decine di messaggi di solidarietà di semplici cittadini «cose che tu non puoi nemmeno capire» ha scritto riferendosi a chi, come Alessandro Di Battista, gli chiedeva di scusarsi con i parmigiani. Poi è tornato in tv e ha parlato a ruota libera, dicendo ad alta voce quello che per anni è stato un borbottio continuo nelle chat private: «La Casaleggio associati dovrebbe fare un passo indietro. Lo staff – ha detto – è formato da dipendenti della Casaleggio che è un qualcosa che poteva andare bene quando c'erano 10 liste in tutta Italia, mentre adesso serve una struttura autonoma».

Spara a zero anche contro Davide Casaleggio, il figlio del fondatore del M5S, che secondo Pizzarotti ha un ruolo che dovrebbe essere messo in discussione, semplicemente perché non tramandabile. Le parole del primo cittadino galvanizzano attivisti e parlamentari.

BASE SPACCATA
La base M5S è spaccata a metà. Pizzarotti è riuscito a polarizzare il dibattito facendo scomparire le categorie degli ortodossi e dei pragmatici all'interno del M5S. In questa vicenda Roberto Fico, a capo delle truppe più intransigenti, e Luigi Di Maio, che guida i moderati, sono allineati dalla stessa parte. Entrambi contro il sindaco di Parma. La delusione tra chi avrebbe voluto una soluzione di compromesso è tanta. Ma allo stesso tempo i parlamentari sembrano non aver voce in capitolo, se non nelle proprie bacheche social.

MUTAZIONE GENETICA
La senatrice Elisa Bulgarelli parla di «una mutazione genetica che vedo da diverso tempo. Mutazione genetica da movimento a partito, forse peggio: da movimento a partito padronale col partito che viene passato da padre a figlio». Una fonte interna al M5S conferma la stato di agitazione: «I big erano convinti che la buriana passasse in fretta. Ma non hanno capito, chiusi a Roma che Pizzarotti governa e ha una forte credibilità». Il direttorio aspetta i documenti e prende tempo. Intanto per placare la base si pensa a organizzare la prossima festa Italia a 5 stelle.

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