Altri 600 sbarchi tra Sicilia e Calabria. Atene manda i rinforzi a Kos

Altri 600 sbarchi tra Sicilia e Calabria. Atene manda i rinforzi a Kos
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Giovedì 13 Agosto 2015, 06:01 - Ultimo aggiornamento: 08:53
Gli sbarchi - e i naufragi - continuano senza sosta nel Mediterraneo. L'emergenza è doppia, tra Italia e Grecia. Seicento circa sono gli sbarchi tra Sicilia e Calabria, con storie sempre nuove e drammatiche: due migranti sono stati recuperati mentre erano in balia del mare aggrappati a un barile da alcune ore.

L'altra emergenza a livello di guardia è l'isola greca di Kos, non abituata a una simile invasione di disperati, e le polemiche - in Patria e dalle Nazioni Unite - si sono fatte ieri particolarmente dure. Governo e polizia di Atene vengono accusati di impreparazione e improvvisazione per come stanno gestendo, in queste settimane, la crisi dei migranti, che è esplosa martedì con la rivolta sull'isola di Kos, teatro di duri scontri fra centinaia di rifugiati e un pugno di poliziotti. Mentre altre decine di migranti provenienti dalla vicina Turchia sono sbarcati dall'alba di ieri su questo estremo lembo di terra greca nell'Egeo orientale, in risposta ai violenti incidenti di martedì, il capo della polizia greca (Elas) Dimitris Tsaknakis ha disposto l'invio sull'isola di due squadre anti-sommossa (40 uomini) a bordo di un aereo da trasporto militare C-130. A queste si stanno per aggiungere 12 poliziotti dell'unità immigrazione, tra cui uno che parla l'arabo, e altri 250 agenti provenienti dalle isole vicine.

La frettolosa decisione fa seguito all'allarme lanciato martedì dal sindaco di Kos, Giorgos Kiritsis, il quale aveva detto che la situazione poteva sfuggire di mano e che c'era il rischio concreto che potesse «scorrere sangue».



ACCAMPATI NEI PARCHEGGI

Sull'isola, dove vivono 33mila persone e che era mèta ogni anno di migliaia di turisti, ci sono ormai oltre settemila migranti in attesa di ricevere i documenti d'identità per poter proseguire il loro viaggio verso altri Paesi europei. I rifugiati sono accampati in tende da campeggio e sotto ripari di fortuna in giardinetti, parcheggi e viali nella cittadina di Kos e in parte sono stati trasferiti e chiusi all'interno dello stadio locale, trasformato in provvisorio centro di raccolta e distribuzione dei documenti, dove martedì sono avvenuti gli incidenti. Atene solo ora avrebbe organizzata una nave di soccorso, attesa in queste ore a Kos, e che trasferirà i migranti nella capitale per accoglierli in una struttura ad hoc. Nella capitale le autorità hanno infatti deciso di allestire un campo di accoglienza, con luce, aria condizionata, posti letto e servizi igienici.



IN MAGGIORANZA SIRIANI

Anche ieri sull'isola si sono registrati arrivi di altre imbarcazioni cariche di migranti, per lo più provenienti dalla Siria. Almeno due gommoni sono arrivati poco prima dell'alba su una spiaggia nella zona di Psalidi e decine di uomini, donne e bambini, si sono poco dopo incamminati sulla strada di quattro chilometri che conduce a Kos. Sempre ieri mattina una motovedetta della guardia costiera italiana che partecipa a una missione di vigilanza della frontiera europea, ha portato a riva circa 50 persone soccorse in mare dopo aver legato uno all'altro diversi gommoni stracarichi.



La gestione della crisi immigrazione da parte delle autorità elleniche è stata duramente criticata dall'organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere che si è detta «molto preoccupata» per la situazione. Ancora più dura la presa di posizione dell'Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) per l'Europa la quale ha detto senza mezzi termini che la risposta di Atene al problema è stata sinora «totalmente vergognosa» in quanto gran parte di coloro che sono sbarcati sulle isole dell'Egeo orientale sono stati costretti a dormire all'aperto senza poter disporre nemmeno di servizi igienici.

In Italia, con gli ultimi seicento sbarchi di queste ultime ore, è superata ormai quota centomila arrivi. I due aggrappati al barile sono sopravvissuti al naufragio di martedì al largo della Libia e, dopo essere stati avvistati dall'elicottero della nave Orione, sono stati soccorsi dagli uomini della Marina e portati a Lampedusa. La Marina ha salvato anche altri 52 migranti da un gommone che stava affondando.



I DATI DEL VIMINALE

I dati del Viminale indicano che finora nel 2015 sono giunti dal mare 102mila migranti, circa 5mila nell'ultima settimana. Nello stesso periodo del 2014 gli arrivi erano 98.400. Sono soprattutto eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani (5.688). La Sicilia è la principale regione di sbarco (69.705), seguita dalla Calabria (18.923), mentre è la Libia il porto di partenza quasi esclusivo (92.275).