Migranti, Macron apre: «Non possiamo lasciare sola l'Italia». Ancora tensione con Berlino

Il presidente francese sposa la linea di Roma: «Aiuti all’Africa e guerra ai trafficanti»

Migranti, Macron apre: «Non possiamo lasciare sola l'Italia». Ancora tensione con Berlino
di Emilio Pucci
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Lunedì 25 Settembre 2023, 06:56 - Ultimo aggiornamento: 17:00

«Non possiamo lasciare soli gli italiani». Emmanuel Macron tende la mano al nostro Paese sul fronte dell'immigrazione. «Dobbiamo giocare il nostro ruolo come europei», dice in una intervista in tv, rispondendo anche agli appelli alla solidarietà lanciati dal Papa. «Ha ragione a invitare a un soprassalto contro l'indifferenza. Noi francesi facciamo la nostra parte», dice l'inquilino dell'Eliseo che, però, sottolinea: «Non possiamo accogliere tutta la miseria del mondo». E sui migranti che approdano a Lampedusa fa notare che «vengono dall'Africa subsahariana, da paesi ai quali forniamo aiuti allo sviluppo. Dobbiamo dire loro "vi aiutiamo, ma voi dovete aiutarci a smantellare le organizzazioni" dei trafficanti».

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LA RISPOSTA

L'apertura del presidente francese è anche una risposta al pressing dell'Italia nei confronti di Francia e Germania affinché cambino rotta. Si sono esposti a tal riguardo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il responsabile della Difesa Guido Crosetto. Il primo contesta il comportamento di Parigi a Ventimiglia, «sbaglia sui respingimenti, come ha sottolineato anche la Corte di giustizia europea». Oggi il titolare della Farnesina sarà nella capitale francese per parlare con la sua omologa Colonna, giovedì si recherà a Berlino a discutere con la sua collega tedesca della decisione del governo tedesco di finanziare le Ong, «è un atteggiamento strano, cercheremo di capire perché si muove in questa maniera». Crosetto è ancora più duro, considera la mossa della Germania «molto grave». «Berlino argomenta - finge di non accorgersi che, così facendo, mette in difficoltà un Paese che in teoria sarebbe amico». Entrambi gli esponenti di governo sono convinti che non ci sia dietro agli sbarchi sulle coste italiane un disegno europeo contro l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni o una regia come sostiene il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini. Tuttavia, mentre il presidente del Consiglio ha scelto toni più morbidi, insistendo sulla necessità di trovare una soluzione strutturale e non nascondendo che i risultati al momento non sono quelli sperati, i due ministri hanno alzato appositamente il tiro. «Vedo che i francesi bloccano con militari e polizia le frontiere, eppure nessuno dice niente», ha detto Crosetto in un'intervista alla Stampa. E sui finanziamenti di Berlino alle Ong: «Di fronte alla nostra richiesta d'aiuto, questa è la loro risposta? Noi non ci siamo comportati allo stesso modo quando Angela Merkel convinse l'Ue a investire in Turchia miliardi di euro per bloccare i migranti che arrivavano in Germania dal Medio Oriente». La replica non si è fatta attendere. «Salvare le persone che annegano e si trovano in difficoltà in mare è un dovere giuridico, umanitario e morale», ha sottolineato un portavoce del ministro degli Esteri tedesco, «come le guardie costiere nazionali, in particolare quella italiana, anche i soccorritori civili nel Mediterraneo centrale svolgono un compito di salvataggio con le loro imbarcazioni, mentre salvano le persone in difficoltà in mare». «Mi aspetto collaborazione e non polemiche la risposta di Crosetto -. Se la Germania avesse a cuore il destino delle persone in difficoltà e volesse davvero aiutarci a salvare vite potrebbe aiutare a costruire quello che chiamiamo piano Mattei per l'Africa».

I CENTRI

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Ma intanto, anche se rallentano, gli sbarchi non si fermano. E nella maggioranza il tema dei migranti è sempre più terreno di confronto acceso. Forza Italia insiste sul modello della diplomazia, la Lega chiede una virata, «questa via mostra ogni giorno di più i suoi limiti. Temo che dovremo fare da soli, utilizzando i mezzi che l'Italia ha a disposizione. Bisogna tornare ai respingimenti», rilancia il vicesegretario del partito di via Bellerio, Crippa. «Ogni giorno riceviamo messaggi e email di italiani sempre più preoccupati», rivela uno dei big delle forze che sostengono l'esecutivo. Roma attende passi avanti dal piano annunciato da von der Leyen. E torna a chiedere concretezza a Bruxelles. «Il governo italiano sta dalla parte dell'Europa sulla questione dei Migranti, ma questo non significa essere muti o acquiescenti», spiega Tajani. «Serve un cambio di approccio a livello europeo», rilancia Crosetto. «Nell'attuale momento politico chi parla di immigrazione perde le elezioni», rileva l'ex premier Prodi. «Il governo è in tilt», attacano le opposizioni.

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