Green pass, obbligo da venerdì: una dose nei ristoranti al chiuso, 2 per palestre e discoteche

Green pass, obbligo da lunedì: una dose nei ristoranti al chiuso, 2 per palestre e discoteche
di Marco Conti
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Giovedì 22 Luglio 2021, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 16:57

Con 38 milioni di “green pass” già scaricati anche per i presidenti di Regione è difficile mettersi di traverso. L’obbligo del lasciapassare inizierà ad essere introdotto da venerdì 6 agosto, per tutte le attività al chiuso. Quindi, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, anche per chi intende accedere a bar e ristoranti al chiuso. Non sarà necessario quando si prende il caffè al banco o si consuma al tavolino all’aperto, ma la disposizione apre la strada ad un uso progressivo del pass che nelle prossime settimane potrebbe essere anche ampliato. 

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In tarda mattinata si terrà la riunione della cabina di regia e nel pomeriggio il consiglio dei ministri che dovrà emanare il nuovo decreto che conterrà, oltre ai criteri per l’utilizzo del pass, anche i nuovi parametri per le quattro zone. «E’ importante che si decida di dare peso alle ospedalizzazioni e non più ai contagi», spiega il sottosegretario alla salute Andrea Costa che da tempo si batte per una revisione dei criteri.

Attraverso il decreto si manda in soffitta l’indice Rt e si introducono parametri che tengono conto dei ricoveri ospedalieri in terapia intensiva e negli altri reparti. Sul punto però non c’è ancora pieno accordo tra Regioni e governo. Quest’ultimo, attraverso il ministro Roberto Speranza, ha proposto che per far scattare la zona gialla occorre superare il 5% di ricoveri nelle rianimazioni e il 10% nei reparti ordinari. Le Regioni, attraverso il presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, spingono per alzare le percentuali al 20 e 30%. E’ probabile che alla fine si trovi una mediazione su una soglia che prevede il 10% di occupazione delle rianimazioni e del 15% per i reparti ordinari. Verrà introdotto anche un parametro relativo ai tamponi che ogni regione dovrà effettuare per tracciare eventuali varianti.

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Le differenze di vedute nella maggioranza sono però soprattutto sul pass. La certificazione verde è stata sinora rilasciata anche solo dopo la prima dose. In molte regioni già non è più così e da domani il lasciapassare sarà scaricabile solo a vaccinazione compiuta che ora avviene con un intervallo temporale molto ridotto (21 giorni) rispetto a qualche settimana fa. 
Chi ha però già il pass, pur avendo effettuato solo una dose, potrà esibirlo per andare al ristorante al chiuso o in discoteca. Il “Qr-code” potrebbe risultare molto importante qualora dovesse scattare la zona gialla che porterebbe ad ulteriori limitazioni nella circolazione dei non vaccinati. L’uso differenziato del pass a seconda del colore e l’ampliamento da settembre di alcune attività che si potranno continuare a fare solo se in possesso del lasciapassare, verrà illustrato con ogni probabilità oggi al termine del consiglio dei ministri e rappresenta il deterrente più forte per spingere alla vaccinazione coloro che potrebbero essere costretti a scegliere tra il mettersi di nuovo in lockdown o vaccinarsi.

Toccherà oggi a Mario Draghi completare la sintesi avviata dal sottosegretario Garofoli e superare le persistenti divisioni interne all’esecutivo. Il leader della Lega Salvini, malgrado i suoi presidenti di regione siano molto favorevoli all’introduzione di restrizioni per i non vaccinati, continua dirsi contrario al pass a differenza di FI. «Il green pass serve per incentivare le vaccinazioni e evitare possibili nuove chiusure», sostiene il ministro per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini che sottolinea come la variante Delta «è molto contagiosa». Il governo intende però intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure. I numeri dei contagi sono in netta crescita. In una sola settimana si è passati da 1.534 a 4.259 anche se la media nazionale di occupazione delle terapie intensive è al 2% con percentuali regionali che vedono in testa Calabria, Toscana, Sicilia e Liguria (3%) seguite da Campania, Emilia Romagna e Puglia (2%). 

Già dalla settimana prossima per sedersi al chiuso nei bar e nei ristoranti potrebbe essere necessario avere il pass, che in futuro si otterrà solo con la seconda dose, o un tampone negativo. Nessun obbligo per prendere il caffè al bancone ma due dosi per entrare in palestra, discoteca o per prendere treni, aerei e navi a lunga percorrenza. Con il rinvio a nuovo decreto delle modalità di ingresso a scuola e negli stadi, si discuterà più avanti anche dei criteri di accesso al trasporto pubblico locale. Così come più avanti si discuterà «della necessità delle terza dose per le categorie più fragili», come ricorda il sottosegretario Sileri.
 

 

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