Elly Schlein al Nazareno, il nuovo corso: «Valori comprensibili» (e qualche esitazione)

Un appuntamento atteso per dirimere alcuni dubbi sulla linea del nuovo corso dem che la deputata ha aperto annunciando la sua presenza a Milano per il 25 aprile

Elly Schlein al Nazareno, il nuovo corso: «Valori comprensibili» (e qualche esitazione con i giornalisti)
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 19:00 - Ultimo aggiornamento: 20:45

Borraccia, agendina in cartone riciclato e alle spalle le bandiera dell'Ucraina e della pace. A poco più di un mese dalla sua elezione a segretaria del Partito democratico, Elly Schlein ha tenuto oggi la sua prima conferenza stampa al Nazareno. Un appuntamento atteso per dirimere alcuni dubbi sulla linea del nuovo corso dem che la deputata ha aperto annunciando la sua presenza a Milano per il 25 aprile.

Schlein, il discorso al Nazareno 

«È una celebrazione importante e sentita» ha spiegato, rendendo palese - nel solco delle dichiarazioni di Sergio Mattarella di ieri ad Auschwitz - come uno dei pilastri del Pd resterà l'opposizione a fascismi e post-fascismi di ogni genere.

Eppure, ha chiarito Schlein, più che una logica della contrapposizione il suo mandato si reggerà sul comunicare agli italiani «valori chiari, leggibili e comprensibili» perchè «non si può essere tutto il contrario di tutto». Una linearità che sembra trovare conferma nell'orientamento che la segretaria intende assumere sulle alleanze. Schlein ha parlato infatti di un «approccio pragmatico» traducibile in una mai desueta geometria variabile. Ovvero, a volte con M5S e a volte con il Terzo Polo. Anche perché, ha spiegato, «Costruire l'alternativa a questo governo è una responsabilità condivisa». Un pragmatismo che Schlein parrebbe destinare anche alla gestione delle "temibili" correnti del Nazareno, già affrontante «con equilibrio» nelle nomine degli organi interni al Partito. «In tutte c'è molto da esprimere - ha sottolineato - e la qualità del pensiero politico diventa qualità dell'azione politica». E ancora: «Non sono una nuovista a tutti i costi: ciò che chiedo è garantire qualità e il non condizionamento della segretaria». Un'azione che passa oggi soprattutto dalla non disponibilità alla terza candidatura dei governatori dem alle prossime elezioni regionali. Cioè alla bocciatura di un eventuale nuovo mandato per Vincenzo De Luca in Campania.

 

Dichiarazioni di intenti politiche che danno l'idea di una leader meno impacciata di quanto possa apparire in conferenza stampa. Alle prese con i giornalisti Schlein infatti si interrompe più volte, dice di non comprendere i suoi appunti, dimentica - o forse aggira - qualche domanda. Evita ad esempio prese di posizione nette sul tema degli armamenti. Perché se è vero che il Pd non esita nel sostegno all'Ucraina, lo è invece che non guarda di buon occhio al raggiungimento dell'obiettivo di spesa del 2% del Pil per le armi nei Paesi Nato. Sul punto la segretaria appare evasiva e - con tanto di bandiera ucraina alle spalle - si dice "solo" favorevole ad una difesa comune europea. Ancora qualche distinguo sul termovalorizzatore di Roma. Anche se dispetto delle passate uscite Schlein ha chiarito che si tratta di «una scelta già presa» dall'amministrazione capitolina, la dem ha chiarito che non er a«oggetto del nostro programma per le primarie». E dunque sarà accompagnata a patto che si lavori su «ciò che deve venire pirma»: «diminuire i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata». 

Pnrr e termovalorizzatore 

Poche incertezze sul resto. Una volta stabilito che la linea politica dem in questa fase si baserà molto sul vigilare - con spirito di «stimolo e collaborazione» - sulla gestione del Pnrr da parte di un esecutivo «campione mondiale di scaricabarile e sulle politiche dell'occupazione. Ovvero contro l'abolizione o «lo spezzatino» del Reddito di cittadinanza: «Non si può in questo momento fare a meno di uno strumento di sostegno al reddito».
Altro punto caldissimo dell'attualità politica e, quindi, delle prossime mosse dem è il dossier migratorio con Schlein che spinge per il superamento della Bossi-Fini, l'incetivazione dell'accoglienza diffusa e l'aumento degli ingressi legali, con nuovi e più ampi decreti flussi. Oltre, ovviamente, alla contrarietà all'abolizione della protezione speciale. 
Infine, le promesse della segretaria si concentrano sulla difesa della sanità pubblica. «Ci sono dei tagli che si traducono in riduzione delle prestazioni. Serve un forte intervento del governo su questo, di cui non vediamo traccia nel Def. Assistiamo a una pericolosa regressione. Su questo fronte continuiamo ad insistere».

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