«Salvatore Lo Faro è un giovane uomo che ha imparato che a sognare resta solo, e che ha capito che chi non ha il coraggio di fare resta vuoto. Un ragazzo apparentemente poco centrato e concentrato, ma in fondo vero, sensibile e sognatore». Questo è Salvatore Lo Faro per Danilo Arena, per chi lo interpreta nella serie "Vanina, un vicequestore a Catania". E Catania è proprio la città in cui è nato l'attore. La città in cui l'ha visto crescere. Prima nella musica nei pianobar con suo padre. All'età di sette anni trascorre le proprie giornate ballando per strada, fino a specializzarsi in danze caraibiche e folkloristiche, arrivando a diventare, in coppia con la sorella Denise, più volte campione italiano di Danze Caraibiche. Una vita movimentata insomma. Ma iniziamo dalla fine.
Cosa c'è di Danilo in Salvatore?
«Danilo è sognatore, un ragazzo sensibile proprio come Salvo Lo Faro, ma è una caratteristica del personaggio. Nei modi di fare, di camminare e nelle generali attitudini porto sempre in scena una trasformazione lontana da me».
Mai pensato di fare l’agente di polizia?
«I miei fratelli sono nelle Forze Armate, mi appartiene tutto e niente di questa vita. Ho scelto di fare tutti i mestieri del mondo da quando ho capito di essere un attore».
L'esordio in Rai avviene nel 2017 con la fiction "Che Dio ci aiuti 4" e nel 2018 con il film tv "Prima che la Notte". Nel settembre 2019 Danilo collabora per il film commedia "Cambio tutto", e partecipa alla serie "Romulus" su Sky. A settembre 2021 dopo aver affrontato lunghi provini, Danilo riesce anche a coronare il suo sogno: il suo primo contratto da protagonista ne "Il Cacciatore 3" in onda su Raidue in autunno 2021. L’anno seguente Danilo debutta in un kolossal tutto italiano, ne Il Comandante accanto a Pierfrancesco Favino, film rivelazione che apre il Festival del Cinema di Venezia del 2022.
Per Danilo Arena, Vanina è una grande occasione. L'ennesima per dimostrare di essere al posto giusto. Per lui, per Salvatore, «la Dottoressa Vanina Guarrasi è tutto, è un pilastro, un riferimento, Vorrebbe guadagnarsi la sua fiducia, la sua attenzione».
Come è stato tornare nella tua Catania?
«Ricordo da sempre tante cose, la mia infanzia. È una città che mi è rimasta dentro e che penso continuamente quando non ci sono»
Mai avuta paura di perderti a Catania in qualche compagnia sbagliata?
«Non ho mai avuto paura di niente. Mi sono salvato la vita da solo seguendo le mie passioni. Poi ho sempre avuto pochi amici. Non so se è stata una fortuna per non cacciarmi nei guai»
Perché la danza caraibica e folcloristica?
«Ho iniziato a ballare salsa, non per un motivo specifico, mi prendeva quel ritmo quei suoni e quelle movenze che volevo giorno per giorno perfezionare»
Come è nata la tua passione per la recitazione?
«Le accuse dei miei genitori mi hanno fatto capire di essere un attore. Mi dicevano che avevo poca personalità: perchè se frequentavo qualcuno poi tendevo a pensare come lui, ad imitarlo, a portarlo in scena nella vita di tutti i giorni...»
Il ruolo che vorresti ancora fare?
«Vorrei interpretare un personaggio in un film e raccontare la storia di un ragazzo che entra nel tunnel della droga e ne riesce ad uscire, per dirne uno, vorrei con tutto me stesso interpretare qualsiasi personaggio a patto che ci sia una prestazione attoriale da fare e mettere in atto».
Dica la verità ci si può sentire arrivati dopo aver interpretato?
«Più che sentirsi arrivati bisognerebbe sapere dove si vuole arrivare»
Danilo Arena non si dichiara fidanzato ma nemmeno single. Di sicuro l’amore per lui è racchiuso dentro il suo secondo album, Lettere mai spedite. «Lì c'è tutto. Di quello che penso, credo e sento».