Tiziano Ferro e Victor Allen, dal tatuaggio alle canzoni fino ai documenti dei figli: i gesti d'amore per l'ex marito

La storia d’amore con l’ex dirigente della Warner Bros è stata spesso al centro delle strategie comunicative che hanno accompagnato l’uscita dei vari progetti di Tiziano Ferro

Tiziano Ferro e Victor Allen, dal tatuaggio alle canzoni fino ai documenti dei figli: i gesti d'amore per l'ex marito
di Mattia Marzi
4 Minuti di Lettura
Martedì 19 Settembre 2023, 16:17

C’è già chi parla di una mossa di marketing del dolore, alla vigilia dell’uscita, prevista per il prossimo 3 ottobre, de La felicità al principio, il nuovo libro del cantautore. Ironia della sorte, Victor Allen a Los Angeles è proprietario proprio di un’agenzia di marketing. Scetticismo a parte, la storia d’amore con l’ex dirigente della Warner Bros è stata spesso al centro delle strategie comunicative che hanno accompagnato l’uscita dei vari progetti di Tiziano Ferro. Era il 19 settembre del 2019, esattamente quattro anni fa, quando nelle prime immagini del videoclip dei singolo “Accetto miracoli” - intitolato come l’album che Ferro avrebbe spedito nei negozi due mesi più tardi, a novembre - mostrò più volte la fede nuziale, simbolo del matrimonio con Allen celebrato nel giugno dello stesso anno a Los Angeles. «La canzone prende in esame il rapporto con il proprio destino parlando dell’argomento in maniera aperta, senza una connotazione necessariamente religiosa: a volte dobbiamo essere capaci di consegnarci al nostro destino, senza forzarne l’andamento, e quando ci affidiamo a quello che ognuno chiama come vuole - Dio, Universo, potere superiore - poi le cose vanno molto bene, i miracoli accadono», disse Ferro, che aveva conosciuto Victor Allen nel 2016 nella città californiana, dove si era trasferito.

Victor Allen, chi è il marito di Tiziano Ferro dal quale sta divorziando: la proposta di matrimonio, i figli e la crisi

Il tatuaggio

Nel 2021 al marito dedicò anche un tatuaggio: il cantautore si fece incidere sul polso il nome del compagno, «Vic», mostrando il tattoo con un post su Instagram nel quale citò un verso della canzone Il destino di chi visse per amare, contenuta sempre in Accetto miracoli («Ai tatuaggi come scudo sulle vene»).

Nel marzo del 2022 l’annuncio dell’arrivo dei piccoli Margherita e Andres: «Sono diventato papà, e voglio presentarvi queste due meraviglie di 9 e 4 mesi, Margherita e Andres, la vostra vita è appena iniziata, ma anche la nostra. Comprendiamo e accettiamo la curiosità che regna intorno a noi, ma vi chiediamo di rispettare la riservatezza di Margherita e Andres», scrisse Ferro.

La famiglia

Il tema della famiglia entrò in un modo o nell’altro nell’album che stava componendo in quel periodo, Il mondo è nostro. Il primo con la voce di Victor in un brano. Proprio così: ne Il paradiso dei bugiardi, primo pezzo del disco, che Ferro dedicò agli haters, c’è un verso inciso dal marito. A rivelarlo fu lo stesso cantautore: «A un certo punto canto: “La tua ipocrisia e la tua arte la ammiro, starei a disquisirne per ore ma ho tre sere a San Siro” e si sente Victor dire: “This was a mic drop!”, che significa “Hai fatto cadere il microfono”. Si usa quando dici qualcosa di forte. È una canzone presuntuosa? Forse, ma a differenza di certe bugie, almeno è la verità».

 

Le canzoni

A Margherita, di quel disco, dedicò Mi rimani tu, ad Andres A parlare da zero. La paternità ispirò inoltre La prima festa del papà: «Figli miei, sono nato in un mondo che distrusse quel sogno a metà / ma i miracoli non puoi fermarli, come la mia prima festa del papà». L’uscita dell’album fu anticipata da quella del singolo La vita splendida, in occasione della quale Ferro rilasciò un’intervista a Rolling Stone parlando anche della sua famiglia e battendosi per i suoi diritti. Il cantautore spiegò i motivi per i quali i due bambini non avevano ancora i documenti italiani: «Oggi se voglio far entrare i miei figli in Italia, so che avrebbero diritto a metà del presidio genitoriale, anche se ci sono due persone che possono prendersi cura di loro. Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché Victor non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante. Al di là dell'essere d'accordo o meno, della morale, di un senso di colpa costruito a tavolino, ho sempre pensato che i miei diritti non tolgono nulla a quelli degli altri. Quando poi questa cosa prende una faccia, che è quella dei tuoi bimbi, è allora che ti ferisce».

© RIPRODUZIONE RISERVATA